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Carenza medici di medicina generale, Ghioni presenta una mozione

Miryam Colombo 15 Settembre 2021

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Il consigliere Enrico Ghioni

 

ERBA – Carenza dei medici di medicina generale. Questo l’oggetto della mozione presentata dal consigliere di minoranza Enrico Ghioni (Partito Democratico-Liste Civiche di Centro-Sinistra) che verrà discussa durante la prossima seduta del Consiglio comunale in programma per venerdì 24 settembre.

Prima di presentare la propria richiesta Ghioni ha precisato che i medici di medicina generale sono il “primo riferimento sanitario per la cittadinanza con cui è fondamentale l’instaurarsi di un prezioso rapporto di fiducia”. Perché questo avvenga, secondo il consigliere, risultano fondamentali la prossimità del medico alla cittadinanza cui si riferisce e un numero di pazienti adeguato a garantire la continuità dell’assistenza, in particolare per le fasce più fragili della popolazione.

Ghioni ha fatto quindi riferimento al comunicato regionale n. 80 del 3 giugno 2021 della Direzione generale Welfare, che rendeva nota la situazione degli ambiti territoriali di assistenza primaria e degli incarichi vacanti di continuità assistenziale rimasti carenti in Lombardia.

Secondo quanto riportato nel documento la situazione vede 77 posti da coprire per l’Ats di Bergamo, 103 per l’Ats di Brescia, 77 per l’Ats Monza e Brianza, 113 per l’Ats Insubria, 243 per Ats Milano, 26 per l’Ats della Montagna, 28 per l’Ats di Pavia e 117 per l’Ats Valpadana – per un totale di 784 medici da reperire – oltre a quasi 40mile ore a livello regionale da assegnare per garantire un pieno servizio di continuità assistenziale.

Come ricordato da Ghioni, il medico di medicina generale è inquadrato come libero professionista convenzionato con Ats: “Avendo pertanto la piena libertà di scegliere il luogo dove svolgere la sua attività anche a seguito di una valutazione della sostenibilità economica, la distribuzione dei pochi medici che si insediano a seguito dei recenti bandi è disomogenea nei vari territori, penalizzando in particolare i quartieri popolari, le aree più disagiate e i comuni più periferici – ha precisato -. Inoltre, i numeri sulla carenza di medici di famiglia sono sempre più allarmanti poichè secondo i dati della Fimmg, nel quinquennio in Lombardia stanno andando in pensione 1802 professionisti senza alcuna certezza di sostituzione”.

Fatte queste premesse, il sindaco e la giunta comunale sono stati invitati a sollecitare l’apertura di un tavolo di confronto con Anci Lombardia con lo scopo di raggiungere alcuni obiettivi.

Tra questi, la previsione di incentivi economici per i medici che siano disposti a operare negli ambiti più svantaggiati, prevedendo anche sostegni economici per le spese organizzative e i servizi di segretariato; la realizzazione di accordi tra comuni e Regione (e laddove possibile tra Regione ed Aler) per la messa a disposizione di spazi pubblici a titolo gratuito o con affitti moderati; l’aumento del numero di borse di studio ed il relativo importo per la formazione dei medici di medicina generale.

Ad essi si aggiungono poi le richieste di strutturare per i giovani medici incarichi che possano prospettare la stabilizzazione e quindi un investimento personale in un determinato ambito; di semplificare ai cittadini la procedura di scelta e revoca del medico attivando convenzioni con farmacie, uffici postali e comuni; di promuovere la costituzione delle Case della Comunità nelle zone più carenti di medici, stanziando i fondi necessari per l’assunzione del personale sanitario multidisciplinare dedicato alle stesse e garantendo il rapporto di una struttura ogni 50.000 abitanti.

Il gruppo ha quindi chiesto che il documento sia inviato al Presidente del Consiglio Regionale della Lombardia e al Presidente di regione Lombardia.