Truffa. GdF confisca 11 immobili, auto e preziosi per oltre un milione di euro

viviana 23 Dicembre 2021

Fuori provincia

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VARESE – Era il settembre del 2017 quando veniva arrestato un 34enne del lodigiano per delle truffe realizzate con il sistema di intermediazione creditizia, chiamato hawala ovvero trasferimento. I Finanzieri di Varese hanno provveduto, dopo altri due anni di indagini per risalire al patrimonio illecitamente accumulato, alla confisca di 11 unità immobiliari, autovetture e preziosi per un valore complessivo di 1,2 milioni di euro.

Il sistema fraudolento messo in atto prevedeva che gli ignari clienti consegnassero somme di denaro in valuta locale in vari Stati, tra cui Emirati Arabi, Hong Kong e Russia, e i truffatori, in lussuose hall di albergo, restituissero valigette piene di soldi falsi prima che potesse essere scoperto il raggiro. La figura degli intermediari (con il sistema informale “hawala”) consentiva di eludere qualunque tipo di tracciabilità del denaro.

Le Fiamme Gialle, applicando il Codice Antimafia, hanno effettuato approfondite indagini patrimoniali non solo nei confronti degli indagati, ma anche dei loro prestanome i quali possedevano beni in evidente sproporzione rispetto ai redditi dichiarati da tutto il loro nucleo familiare. Una volta individuati, è stato possibile avviare il procedimento di prevenzione che ha portato all’attuale confisca.

Il patrimonio, dislocato tra i comuni di Monza (MB), Corno Giovine (LO), Pieve Fissiraga (PV) e Champorcher (AO), è così passato nella disponibilità dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc), la quale li destinerà alle comunità e ai territori attraverso il loro impiego per scopi sociali o istituzionali.

“L’aggressione dei patrimoni illeciti, infatti, consente allo Stato di colpire le organizzazioni criminali e, più in generale, i soggetti considerati “socialmente pericolosi” che vivono in tutto o in parte con i proventi di attività delittuose, nel vivo dei propri interessi economici, patrimoniali e imprenditoriali e di restituire alla collettività, per finalità sociali, i beni illegalmente accumulati dai medesimi.”