Raggira un’anziana e ottiene oltre 370 mila euro. Arrestato un commercialista

viviana 31 Dicembre 2021

Fuori provincia

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VARESE – E’ stato arrestato dalla Guardia di Finanza di Varese un commercialista di Busto Arsizio per appropriazione indebita, autoriciclaggio e fatture false.

Il professionista era stato sospeso dall’Ordine dei Dottori Commercialisti per abusivo esercizio, ma aveva continuato a svolgere la sua attività lavorativa nel periodo novembre 2017- luglio 2018. A suo carico una denuncia da parte di familiari di un’anziana deceduta nel febbraio 2017 per essersi appropriato di una certa somma derivante dai risparmi della signora.

Le indagini delle Fiamme Gialle del Gruppo di Busto Arsizio avrebbero lasciato emergere che il commercialista, tra giugno 2015 e gennaio 2018, avrebbe abusato delle certificate condizioni di deficit psichico dell’ottantaquattrenne inducendola a sottoscrivere una procura generale in suo favore.

Attraverso prelievi in contanti, emissione di assegni e disinvestimenti, eseguiti anche successivamente al decesso dell’anziana, il professionista si sarebbe appropriato di disponibilità finanziarie per un importo complessivo pari a 357.000 euro.

Il denaro così ottenuto sarebbe stato poi reimpiegato dal commercialista nella costituzione di un’attività imprenditoriale di consulenza nel settore delle tecnologie informatiche, nella stipula di due polizze vita a lui intestate e nell’acquisto di monete antiche di elevato valore.

Per mascherare e rendere difficoltosa l’identificazione della provenienza illecita del denaro derivante dalle appropriazioni indebite, il commercialista bustocco lo avrebbe investito in attività economiche regolari schermandosi dietro società di fatto sotto il suo controllo. In tal modo sarebbe riuscito a ripulire i capitali ottenuti con l’inganno.

Altre indagini trasversali in contesti penali, amministrativi e tributari delle investigazioni, sarebbero emersi anche altri di reati relativi all’emissione di fatture per operazioni inesistenti, attuate dall’indagato in concorso con un’altra persona.

“Sulla base delle evidenze investigative raccolte, l’A.G. di Busto Arsizio ha emesso una misura cautelare in carcere nei confronti del professionista e un provvedimento di sequestro preventivo, nella forma per equivalente, in relazione al profitto del reato, per un ammontare di 85.000 euro”.