Proponevano investimenti in microquadri inesistenti. Due persone arrestate

viviana 22 Settembre 2021

Fuori provincia

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MILANO – I finanzieri del Comando Provinciale di Milano, coordinati dal Procuratore Aggiunto Eugenio Fusco e dal Sostituto Procuratore Carlo Scalas, hanno eseguito nel capoluogo lombardo e in Desenzano del Garda (BS) un’ordinanza di custodia cautelare, agli arresti domiciliari, nei confronti di due persone, accusati di aver raggirato molti presunti clienti proponendo investimenti in un “nuovo” strumento finanziario, risultato poi essere inesistente.

In particolare, il 1° Nucleo Operativo Metropolitano di Milano, che ha avviato le indagini a seguito della denuncia presentata da parte di una delle vittime, ha ricostruito un complesso e singolare sistema fraudolento consistente nella presentazione al pubblico di una nuova forma d’arte scoperta attraverso l’ingrandimento digitale di porzioni di opere di Leonardo Da Vinci.

Secondo quanto prospettato dagli indagati, il celebre maestro avrebbe occultato all’interno di porzioni infinitesimali dei propri quadri, ulteriori dipinti non visibili all’occhio umano, recentemente scoperti grazie all’evoluzione tecnologica e agli ingrandimenti operati in forma digitale.

A questo punto, la proposta degli indagati era quella di attribuire la proprietà di tali opere d’arte “rivelate” all’interno di token, una sorta di valuta virtuale, trasferiti all’interno di una blockchain.

Ciascun “micro-quadro”, quindi, individuato quale opera a sé stante ed agganciato ad un fantomatico contatore di valore online, per effetto della domanda che sarebbe derivata dalla diffusione della notizia al grande pubblico, avrebbe dovuto accrescere esponenzialmente il proprio valore nel giro di breve tempo.

Le indagini svolte dalle Fiamme Gialle meneghine hanno in realtà dimostrato che si trattava di una vendita piramidale, avente ad oggetto fotogrammi ritenuti pretestuosi e privi di alcun valore artistico dalla soprintendenza, con il rischio concreto che i risparmi di tutta una vita potessero volatilizzarsi in conseguenza di articolate forme di frode.

A ciò si aggiunga che i proventi del reato venivano sistematicamente veicolati all’estero ed abilmente occultati tramite numerose società veicolo estere, nei confronti delle quali sono in corso ulteriori e più penetranti accertamenti.