Falsificavano ricette per farmaci dopanti, 9 arresti dei Carabinieri

Caterina Franci 22 Gennaio 2020

Fuori provincia

MILANO – E’ scattata ieri, martedì, l’operazione dei Carabinieri del NAS di Milano, nelle province di Milano, Genova e Lecco, a conclusione dell’indagine convenzionalmente denominata “Grecale” coadiuvati nella fase esecutiva dai militari dei locali Comandi Provinciali dei Carabinieri.

I militari hanno dato esecuzione all’Ordinanza di applicazione delle misure cautelari emessa dalla Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Milano nei confronti di 9 soggetti,  responsabili dei delitti di associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni del Servizio Sanitario Nazionale, falsificazione di ricette mediche e ricettazione di specialità medicinali ad effetto anabolizzante.

Le indagini, avviate nel mese di novembre 2018 dai carabinieri del N.A.S. di Milano in seguito a numerose segnalazioni di Farmacie sul territorio che denunciavano frequenti consegne di ricette rubate per ottenere farmaci dopanti, “permettevano di individuare – spiegano i carabinieri – un’organizzazione criminale stabilmente dedita al rastrellamento illecito di specialità medicinali a base del principio attivo Somatropina, noto anche come ormone della crescita, il cui uso improprio è molto diffuso nelle palestre della Lombardia soprattutto tra giovani atleti amatoriali per incrementare rapidamente la massa muscolare, presso numerose farmacie delle province di Milano e Monza Brianza, utilizzando delle ricette ‘rosse’ rubate sia a strutture ospedaliere che ad ambulatori medici”.

Fondamentale, fanno sapere i carabinieri, sarebbe stato il ruolo di un dipendente amministrativo di una ASST lombarda che aveva facile accesso ai ricettari e che li avrebbe ceduti all’organizzazione criminale in cambio di soldi o altri benefit.

Le ricette illegalmente reperite venivano, poi, compilate con dati di pazienti ignari, per ottenere farmaci dopanti a totale carico del sistema sanitario nazionale.

Gli utilizzatori di quei farmaci sarebbero soprattutto frequentatori di palestre della zona tra Monza e Milano.

Due le custodie cautelari in carcere, un obbligo di dimora unitamente alla misura interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico servizio per mesi sei, nonché di sei obblighi di dimora nel comune di residenza con l’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria,

Nei confronti di sei soggetti, inoltre, è stato disposto il sequestro preventivo di beni per equivalente, con relativo sequestro di 5 conti correnti bancari per una somma di circa 20mila euro.