Calco. Ucciso il gallo Pepe, mascotte della scuola dell’infanzia Origo

Redazione 16 Settembre 2024

Fuori provincia

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CALCO – Una triste storia di crudeltà senza motivo, che ha ferito profondamente i bimbi della scuola dell’infanzia Origo di Calco e le loro docenti. Nei giorni scorsi qualcuno ha ucciso il gallo dolcemente cresciuto dai bambini, appendendolo per il collo alla staccionata del pollaio.

“La storia di Pepe è iniziata a marzo di quest’anno – scrive in una lettera il personale docente – i bimbi della sezione koala hanno raccolto 12 uova di gallina e le hanno messe in incubatrice seguendo la schiusa passo dopo passo. Con grande stupore e meraviglia sono nati 12 pulcini meravigliosi, ad ognuno è stato dato un nome e si è celebrata la vita. Ogni giorno insegniamo ai bambini che il Creato è stupendo e che la vita, ogni vita, è un dono e va rispettata. Dei 12 pulcini 10 sono stati adottati e a scuola ne sono rimasti due, Vittorio e Pepe. Con il passare dei giorni Pepe si è rivelato un bellissimo galletto, arzillo e colorato. Con grande stupore i bimbi hanno ascoltato il suo canto quando abbiamo riaperto la scuola e hanno cominciato a coccolarlo”.

“Nella nostra scuola – proseguono i docenti – c’è un pollaio e se ne occupano i bambini: ogni giorno entrano e con guanti, palettine e rastrelli lo puliscono sotto l’attenta guida della maestra Monica. Dopo aver pulito raccolgono il dono delle galline e lo portano a casa. Da quando è arrivato Pepe i bambini dicevano che nel pollaio c’era finalmente un papà”.

La meraviglia è durata poco: “Abbiamo trovato Pepe appeso, per il collo, alla staccionata del pollaio. Pensiamo ad un atto vandalico dato che era già successo con un gallo precedente. Tutto il genere umano fa parte del regno animale ma è dotato (forse) di una capacità che gli animali non hanno: quella del dialogo. Se il canto di Pepe dava fastidio bastava venire a scuola e dirlo, lo avremmo dato in adozione – commentano amaramente le docenti – forse la ‘cara persona’ che ha compiuto questo atto non ha considerato che i bambini, giungendo a scuola, avrebbero potuto vederlo causando loro un dolore. Ora a noi insegnanti l’ingrato compito di spiegare ancora una volta che è vero che ogni vita è un dono e va rispettata ma ci sono ‘persone’ che troppo spesso se lo dimenticano…poverine”.

L’episodio è stato ripreso e condannato anche dall’Enpa di Merate che ha espresso solidarietà alla scuola: “Apprendiamo ora questa triste storia. Ci uniamo al dolore dei bimbi e dei docenti. Affranti e rattristati non ci capacitiamo di come una persona possa compiere atti crudeli ingiustificati soprattutto quando questi colpiscono cuori di piccoli bimbi innocenti… Innocenti come Pepe. Le anime innocenti non si toccano!”