Erba

Erba negli ultimi 40 anni del secolo scorso, la riflessione dell’ex sindaco Sangiorgio

Redazione 28 Luglio 2023

Erba, Lettere

celestino sangiorgio
L’ex sindaco Celestino Sangiorgio

ERBA – Riceviamo e pubblichiamo la riflessione dell’ex sindaco di Erba, Celestino Sangiorgio, sulla propria esperienza amministrativa.

Parlare della mia città è sempre per me un’emozione e anche uno stimolo ad amarla ancor di più e a ricercare il suo bene comune.
Avevo vent’anni ed ero già inserito in diverse attività che mi aiutavano a crescere nel servizio della comunità parrocchiale e, in particolare, nel mondo giovanile che iniziava la nuova vita educativa all’interno della Casa della Gioventù con l’aiuto eccezionale del nuovo vicario don Giovanni Meraviglia.

Certo, furono quegli anni, fino al 1970, un periodo fecondo per la crescita della gioventù erbese che ebbe la fortuna di frequentare il centro giovanile Cge, così chiamato da tutti, che agiva in diverse attività educative del catechismo, al ricreativo, allo sportivo e aggregativo con i tanti campeggi e vacanze con le famiglie che fecero storia per le molteplici occasioni di migliorare le relazioni non solo all’interno delle parrocchie erbesi, ma anche di quelle comunità a noi vicine. Basterebbe citare il Cor che ancora oggi molti anziani ricordano con affetto e che veniva svolto all’Alpe del Viceré e che era il centro estivo di almeno cinque parrocchie con più di 300 ragazzi che venivano portati a l’ex campeggio con diversi pullman nelle prime ore del giorno e rientravano alla sera nel loro paese. Ricordo la pastasciutta che veniva offerta a questi ragazzi dal buon Leòn, Luigi, le tante partite di calcio svolte nel campetto, oggi parcheggio, e anche le tante gite per conoscere le bellezze e le peculiarità dei nostri monti.

Erba poi ebbe la fortuna per vent’anni di avere un’amministrazione guidata dalla Democrazia Cristiana che con positiva continuità fece crescere la potenzialità della nostra città nei vari settori e tanto quei servizi sociali che prima in parte mancavano. Dai servizi scolastici nei vari cicli, comprese le scuole superiori, al centro sportivo del Lambrone al centro Elmepe che poté promuovere l’economia erbese con tanti sportelli bancari necessari allo sviluppo degli affari. Anche i servizi culturali ebbero impulso con la villa San Giuseppe, oggi villa Ceriani , che diede sviluppo a moltissime attività in particolare ai vari festival del folklore e al ritorno funzionale del teatro Licinium, delle radio Nord Brianza, della biblioteca, del museo e delle varie iniziative dei quartieri e delle parrocchie della città.

Fu veramente una significativa espressione della vita comunitaria che deve avere nella piena libertà di espressione civica, culturale, educativa e sportiva e che, aiutate queste attività anche da un’industria in piena trasformazione, permisero di essere di aiuto solidale ad altre regioni durante i terremoti in Friuli ed Irpinia e di aiuto alle popolazioni del territorio durante la tragedia di Chernobyl.

Ricordo con soddisfazione la nascita in quel periodo del Parco del Lambro e l’impegno immane per migliorare il servizio di acqua e gas per fare nascere il Consorzio per lo smaltimento delle acque nere con la costruzione di tutta la nuova rete fognaria fino a Baggero dove fu costruito il grande depuratore.

Certo erano altri momenti anche per la crescita dell’intera nazione e nel settore sanitario ci furono grandi novità quali il nuovo ospedale Fatebenefratelli e la nuova Rsa Giuseppina Prina. Tali servizi hanno ancora l’onere di essere di utilità a tutto il territorio del Triangolo Lariano con prestazioni sociali di eccellenza.

Ricordo anche che in quegli anni crebbe molto l’industria Terraneo che già dal 1943 produceva elettromeccanica e che era nel frattempo, dagli anni ’70, passati a produrre nella demotica con prodotti di microelettronica che ancora oggi come di BiTicino competono anche con i mercati asiatici da sempre eccellenti nel settore.

Sicuramente il mio ricordo va alla continuità di attività che le quattro Giunte, dal ’70 al ’90, nella piena solidarietà dell’intero Consiglio comunale gli amici Porro e Fusi mi avevano insegnato a fare squadra superando le naturali differenze dei vari gruppi presenti nell’amministrazione erbese di adora e a valorizzare l’amore per la città. Erano altri tempi, come oggi sento spesso dire, ma la gratuità di servizio, il cercare di essere competenti della missione affidateci, la lealtà nei comportamenti e la disponibilità massima verso i cittadini erano i punti di orgoglio di ciascun consigliere senza distinzione di casacca e dieta.

Questa memoria di circa trent’anni di vita amministrativa e civica comunitaria di Erba mi suggerisce di segnalare i motivi per i quali si sono potuti ottenere risultati così lusinghieri nella vita comunitaria della città di Erba. Innanzitutto, la preparazione agli impegni futuri sia della parrocchia centrale di Erba e nella Casa della Gioventù e, in particolare, negli anni successivi al 1960-1963; delle scuole di politica dei vari partiti e soprattutto lo spirito di squadra e di unità che ha espresso e caratterizzato, almeno il mio avviso, questo quarto di secolo la vita amministrativa di Erba con molti consigli comunali che approvavano in maniera unanime le molte delibere che venivano proposte dalla Giunta municipale e che esprimeva sempre una coalizione di più partiti.

Senza alcuna nostalgia del passato, gli studi moderni di gestione politica e dei programmi per il bene pubblico indicano l’importanza di analizzare il passato per ricavare insegnamenti proficui per le attività odierne. Cito solo il calcolo e lo studio della tassa famiglia che nel 1971 la Giunta Porro attuò con la commissione famiglia con il risultato di moltiplicare di molto le entrate delle tasse comunali mettendo così a disposizione grandi somme che furono poi utilizzate per le opere di questo quarto di secolo dal 1972 al 1997. Opere pubbliche che altrimenti non avrebbero avuto realizzazione.

Anche il fatto della gratuità del servizio di tutti i componenti del Consiglio comunale, almeno fino al 1990, fu da stimolo alla presenza di persone animate dalla passione politica e dalla voglia di divenire competenti nelle varie questioni comunali. Inoltre i partiti in modo democratico affidavano ai cittadini la scelta dei candidati ai vari servizi almeno fino agli anni 2000. Anche la volontà di vedere con umiltà e accettazione i provvedimenti degli enti sovracomunali, ma, anche quando questi non erano o non fossero propizi all’economia comunale di quel tempo obiettivo, fu motivo di fare crescere la nostra città nella stima dei Comuni a noi vicini che ci aiutarono anche nelle varie attività sovracomunali con la presenza anche degli interventi che facemmo sia in Irpinia sia in Friuli e soprattutto dandoci una grossa mano per i servizi quali l’ospedale e le scuole superiori.
Come ultima riflessione, mi piace ricordare gli esempi di coloro che mi aiutarono a essere utile alla mia amata città. Gli amici Porro, Fusi e tanti assessori e consiglieri che mi furono vicini con la loro passione, alle Forze dell’Ordine, ai funzionari municipali, ai vari presidenti delle associazioni, quali i Bej, il Cai, la Casa della Gioventù, i gruppi sportivi e culturali.

Penso a tutti i servizi sovracomunali quali le scuole superiori, l’ospedale, il Centro di Protezione Civile con i pompieri, il Lariosoccorso, la stessa Avis che ancora oggi primeggiano in provincia di Como come eccellenza e che non devono essere mai trascurate.

Sicuramente avrò dimenticato qualche altro gruppo di amici che mi scuseranno, ma per tutti o donato il mio entusiasmo e le mie umili forze e capacità sempre l’aiuto amoroso da parte di mia moglie Graziella e di tutti i miei familiari.

Celestino Sangiorgio