ERBA – E’ tra il verde, un’aria primaverile e qualche nuvola che si è aperto sabato 14 maggio nel parco Majnoni il doppio evento artistico e comunicativo Eye Contac e Lettura ad alta voce, che ha permesso alle diverse persone presenti di socializzare e al contempo vivere esperienze particolari.
I due eventi fissati entrambi casualmente lo stesso giorno nello stesso luogo, poi concordati, hanno creato un mix vincente e creativo. Ad una comunicazione verbale tramite la lettura di alcuni testi, è stata affiancata infatti, una comunicazione non verbale per mezzo di contatto visivo.
A dare inizio allo spettacolo è Katia Colombo della libreria via volta di Erba, presentando velocemente il progetto BookSound “I libri alzano la voce”, già precedentemente avviato con eventi live nell’ottobre 2015 e seguito dalle docenti Gabriella Carpani per l’Istituto Carlo Porta Di Erba e Chiara Tavecchio per l’Istituto Agrario San Vincenzo di Albese.
A rompere il ghiaccio sono stati poi quattro studenti delle sezioni terza e quarta del liceo di Albese con la lettura di passi tratti dall’opera “Inutile tentare imprigionare sogni”, di Cavina e a seguire, la lettura di cinque ragazze della sezione quarta T di Erba di brani tratti dall’opera “La principessa sposa” di William Goldman.
Dopo un caloroso applauso ha preso poi la parola Dominic Christopher Elliston, organizzatore dell’evento Eye Contact, che ha spiegato in modo conciso ma chiaro la storia di questo progetto.
Di origini londinesi ma trasferitosi presto in Brianza, Dominic è un docente d’inglese a Como e da qualche tempo organizzatore, col suo gruppo The Liberatos di eventi di socializzazione in molte città lombarde, quali Como, Milano e ora anche Erba.
Il progetto, come spiegato, trova le sue origini con l’iniziativa a sfondo artistico di Marina Abramovich, che già nel 2010 presso il Moma di New York, aveva dato il via a questo tipo di comunicazione prevalentemente non verbale basata sul contatto diretto con gli occhi. Durante questi momenti le persone possono comunicare sia sedute che restando in piedi e possono avere le reazioni più disparate: ridere, piangere, abbracciarsi, baciarsi e poi anche parlare.
E così è stato anche in questa giornata di grande condivisione di umanità tra scritture, letture e sguardi.
All’evento era anche presente Renato Donghi con il suo gruppo fotografico di Inverigo, Incontro d’immagini, che ha accettato di cimentarsi nella documentazione della giornata immortalando momenti suggestivi.
Oltre al già particolare momento di comunicazione visiva infatti, i presenti e un pubblico di casuali passanti, hanno potuto assistere a perfomances musicali con l’atipico strumento del Digedoo. L’evento iniziato alle 14, si è concluso dopo ben sei ore, a dimostrarne la piacevolezza e il forte coinvolgimento.