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Agricoltura lariana tra sfide e opportunità: il made in Lario deve resiste

Lorenzo Colombo 12 Gennaio 2025

Economia/Lavoro, Erba

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Coldiretti Como Lecco richiama istituzioni e comunità a supportare l’agricoltura locale contro crisi idrica e fauna selvatica

Cervi e cinghiali stanno devastando le colture del territorio, mentre la siccità minaccia le risorse idriche. Appello di Coldiretti per il 2025

ERBA – Il futuro dell’agricoltura lariana si gioca su un delicato equilibrio tra tradizione e innovazione, con sfide sempre più complesse che mettono a dura prova un settore cruciale per l’economia locale. A lanciare un appello è Fortunato Trezzi, presidente di Coldiretti Como Lecco, che sottolinea come il 2025 debba essere l’anno della valorizzazione del made in Lario alimentare, affrontando ostacoli quali burocrazia, cambiamenti climatici e fauna selvatica.

Secondo Trezzi, i problemi sono molteplici e di vasta portata: l’esplosione della popolazione di cervi e cinghiali, in particolare, rappresenta una minaccia non solo per le colture, ma anche per la sicurezza stradale e l’equilibrio degli ecosistemi. A questo si aggiungono gli effetti devastanti della siccità, con una drastica riduzione delle risorse idriche disponibili che rischia di compromettere le produzioni agricole.

Anche la burocrazia pesa sulle spalle degli agricoltori. I processi amministrativi complessi e costosi rendono ancora più arduo il lavoro delle imprese locali, spesso già alle prese con margini di guadagno ridotti. Nonostante queste difficoltà, i prodotti agricoli lariani, simbolo di un legame secolare con il territorio, continuano a riscuotere successo anche oltre i confini locali.

Coldiretti Como Lecco chiede un intervento deciso. Tra le proposte avanzate figurano misure straordinarie per contenere la fauna selvatica e politiche a lungo termine per mitigare i danni provocati dai cambiamenti climatici. “Servono infrastrutture idriche moderne, micro invasi e sistemi di irrigazione efficienti per affrontare la siccità e garantire acqua alle aziende agricole”, ha dichiarato Trezzi.

Un altro aspetto cruciale è il ricambio generazionale. Per favorire l’ingresso dei giovani nel settore agricolo, è necessario semplificare i processi burocratici e fornire incentivi adeguati. “L’agricoltura è un’opportunità per molti giovani che vedono in questo settore un futuro, ma la conformazione del nostro territorio, con aree densamente urbanizzate, rende il percorso tutt’altro che semplice”, ha aggiunto.

Infine, la tutela e la promozione delle eccellenze locali. L’obiettivo è valorizzare le filiere corte e incentivare il consumo di prodotti a chilometro zero, in sinergia con il turismo. “Il made in Lario agroalimentare può diventare un motore economico e culturale, se supportato da istituzioni e comunità”, conclude Trezzi.