COMO – Troppe chiusure e spostamenti di personale negli uffici postali del comasco e sale la protesta.
A denunciare la situazione di criticità Stanislao Pisani, Coordinatore territoriale CISL Poste di Como: “Come già anticipato nel giugno scorso, quando da parte nostra si è denunciata la tragica situazione dovuta alla mancanza di personale, siamo qui oggi a constatare che i fatti ci hanno dato ragione. Le condizioni operative e gestionali sommate alle carenze di organico di impiegati all’interno degli uffici postali, hanno infatti generato criticità e demotivazione”.
E continua: “La chiusura degli uffici postali al pubblico non è più un fatto sporadico, ma è diventata una prassi aziendale per sopperire alle carenze di personale, aggravata dalle assenze per ferie estive. Questa situazione penalizza il servizio e genera uno stato di criticità permanente. Infatti, gli uffici restano chiusi al pubblico senza preavviso ed altri aperti per poche ore nell’arco della stessa giornata. I direttori degli uffici postali sono costretti ad operare prevalentemente agli sportelli per sopperire alle croniche carenze di personale, tralasciando di fatto attività commerciali e gestionali a danno dei clienti e dell’immagine dell’azienda”.
In aggiunta a questo, giornalmente vengono disposti numerosi distacchi di personale da un ufficio ad un altro per sopperire alle carenze di personale per il raggiungimento di obiettivi gestionali interni come se fosse ormai una prassi normale, quando l’utilizzo del distacco era da considerarsi come strumento da adottarsi solo in caso di urgenza e necessità per garantire il presidio del business e la funzionalità dei servizi, in palese violazione degli accordi in atto.
“Questa è la situazione di Poste a Como oggi – conclude Pisani – Auspichiamo che a settembre, finita la pausa estiva, venga ripreso ad ogni livello (regionale e nazionale) un serrato confronto per una seria analisi e soluzioni delle problematiche si qui denunciate”.