Pannocchie a secco d’acqua, sul Lario il mais segna -20%

Lorenzo Colombo 1 Settembre 2017

Economia/Lavoro

COMO – Non sarà ricordato come l’anno del mais lariano, il 2017. A rivelarlo è la Coldiretti Como Lecco, impegnata in queste ore sui campi a verificare la tenuta della coltura dopo un’estate estremamente siccitosa.

Tra questa settimana e la prossima, infatti, le trebbiatrici saranno in funzione nelle due province per la raccolta, che si stima subirà un calo medio del 20% circa. “Un danno doppio — spiega il presidente della Coldiretti interprovinciale, Fortunato Trezzi — che si ripercuoterà non solo sugli agricoltori per un mancato introito, ma anche sui nostri allevatori, visto che il mais rappresenta la base dell’alimentazione di un sistema zootecnico da latte e da carne che conta più di 10mila bovini nel lecchese e più di 17mila nel comasco”.

La coltivazione di mais, ha spiegato l’associazione degli agricoltori, sul Lario sfiora quasi i 3mila ettari coltivati, di cui 1938 nella provincia di Como e 1039 in quella di Lecco. Di questi, buona parte ha risentito della rilevante assenza di piogge nella fase di fioritura, facendo registrare in molti casi piante dal bel gambo ma dalla pannocchia piccola e meno produttiva. “C’è da mettersi le mani nei capelli, quest’anno — esclama guardando i suoi 30 ettari di mais, Guerrino Dui, imprenditore agricolo di 59 anni che opera a Fenegrò — Tutta colpa della mancanza di piogge che causano stress alle piante, e ne hanno ridotto la produttività anche del 50%”. A lui si unisce Pierangelo Moltrasio, 57enne agricoltore di Locate Varesino: “In quarant’anni non ho mai visto una situazione del genere, forse solo nel 2003 è andata così male. La stima sul mancato raccolto è presto fatta: siamo sul 60% in meno, visto che stiamo avendo difficoltà con le trebbiatrici perché le piante sono più basse della norma per la sete”.

Situazione migliore invece nella zona di Cirimido , dove Dante Saibene, agricoltore di 56 anni ha riscontrato sui suoi 37 ettari di mais: “solo un calo produttivo del 10%, rispetto la scorsa annata. La qualità del prodotto sembra invece essere buona”. A fargli eco Virginio Maggioni, imprenditore agricolo 52enne di Calco: “Il mais, io, l’ho già raccolto perché ho fatto il trinciato e devo dire che di calo non ne ho personalmente riscontrato. Ma i miei colleghi che invece stanno trebbiando in questi giorni non possono dirsi così fortunati”.