Erba

Ospedale Fatebenefratelli, Cgil: “I dipendenti sono stanchi di aspettare”

Miryam Colombo 7 Febbraio 2020

Economia/Lavoro, Erba

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ERBA – “Dopo cinque anni di trattative sindacali finalizzate al riconoscimento del diritto ad un lavoro sicuro e dignitoso, all’ospedale di Erba il personale è stanco di aspettare, ostaggi di una visione miope e di una strategia aziendale assente o almeno invisibile”. Con queste parole si è espresso il rappresentante sindacale Giuseppe Callisto, Fp Cgil Como, in merito alla situazione del personale del reparto di Terapia Intensiva.

A destare malcontento sarebbe la mancata stesura, fissata entro dicembre 2019, di un cronoprogramma attraverso cui riorganizzare il servizio di Emodinamica dell’ospedale. Stando a quanto riportato dal rappresentante, infatti, il servizio attualmente non disporrebbe di personale sufficiente per garantire lo svolgimento delle attività, ragion per cui la struttura impiegherebbe personale del reparto di terapia intensiva e di altro esterno.

“L’impegno assunto, e puntualmente disatteso dall’azienda, anche durante l’ultima trattativa sindacale del 29 novembre 2019, prevedeva l’individuazione di un cronoprogramma per riorganizzare il servizio di Emodinamica, e la formulazione di una proposta per il riconoscimento del disagio che l’attuale organizzazione arreca ai lavoratori della Terapia Intensiva, con il termine di dicembre 2019”, ha proseguito Callisto.

“Attualmente, il servizio non dispone di personale sufficiente per garantire tutte le attività in modo autonomo: per questo motivo si ricorre all’utilizzo ai lavoratori del reparto di terapia intensiva e personale esterno alla struttura – ha aggiunto – Questa situazione genera un eccessivo carico di lavoro, aumentando la probabilità di incidere negativamente sulla qualità delle prestazioni rese, e il mancato rispetto del contratto collettivo nazionale e delle normative vigenti in materia di orario di lavoro”.

Lo scorso martedì, 4 febbraio, si è svolta un’assemblea dei lavoratori che “all’unanimità chiede alla direzione una risposta chiara e tangibile in tempi brevi e conferisce ai sindacati il mandato per la proclamazione dello stato d’agitazione qualora la direzione non invii una proposta nelle prossime 48 ore”.