Como

Occupati in aumento nel 2015. Uil: Difficoltà per le donne

Lorenzo Colombo 11 Marzo 2016

Como, Economia/Lavoro

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Salvatore Monteduro

COMO – I dati Istat anno 2015 del mercato del lavoro nella Provincia di Como e Lecco, evidenziano una situazione in chiaro e scuro: se gli occupati totali sono incrementati, rispetto all’anno 2014, in entrambe le Province (Como +585; Lecco +1.279 unità), la condizione non è la medesima tra maschi (Como + 3.220; Lecco +1.894 unità) e donne (Como – 2.635; Lecco – 615 unità).

Questo quanto emerge dai dati diffusi venerdì dalla Uil del Lario, che unisce le camere sindacali di Lecco e Como. “Ancora una volta – commenta il segretario Salvatore Monteduro – si evidenzia la disparità di genere e la situazione di difficoltà che vive la donna nel mercato del lavoro”.

Diminuiscono i disoccupati (Como -3.405; Lecco – 1.869 Unità) rispetto all’anno 2014. Restano però troppo alti i numeri di chi è in cerca di Lavoro (Como 21.465; Lecco 9.690).

 

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“I dati, complessivamente, registrano una situazione migliore del mercato del lavoro, con dati vicini a quelli in essere fino all’anno 2012, ma ancora lontani da quelli pre crisi” prosegue il sindacalista. Soprattutto se se si confrontano i dati relativi al tasso di disoccupazione dell’anno 2007 (Como 3,81; Lecco 2,64%) con il 2015 (Tasso occupazionale: Como 64,70%; Lecco 66,18% – Tasso di disoccupazione: Como 7,83%; Lecco 6,18%).

“Sono molti i fattori che hanno determinato la congiuntura favorevole del mercato del lavoro – spiega Monteduro – ed è indubbio il ruolo giocato dagli incentivi dati alle imprese per stabilizzare i rapporti di lavoro a tempo indeterminato, che da quest’anno sono fortemente ridotti ed è quindi necessario verificare cosa accadrà nel 2016, specialmente se il PIL globale dovesse vedere un arresto dei tassi di crescita. Una paura descritta anche dal Presidente della BCE, Mario Draghi, il quale ha previsto l’utilizzo di strumenti finanziari straordinari per rilanciare la crescita in Europa, attraverso i finanziamenti ad imprese e cittadini da parte degli istituti bancari”.

 

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