Nel 2019 rallentano import ed export delle imprese lariane

Caterina Franci 27 Marzo 2020

Economia/Lavoro

COMO – Nel 2019 il territorio lariano ha esportato merci per 10,2 miliardi di Euro (-3% rispetto al 2018, contro il +2,3% nazionale; la variazione percentuale dell’export lombardo è pressoché nulla, pur a fronte di una riduzione in termini assoluti di 52,6 milioni di Euro). Le importazioni sono ammontate a circa 5,6 miliardi di Euro (-7,2%; Lombardia -0,4%; Italia -0,7%). Il saldo della bilancia commerciale continua ad essere positivo ed è in aumento: nel 2019 ha toccato quota 4,6 miliardi di Euro (+2,8%). Il saldo della nostra regione rimane negativo (-7,3 miliardi di Euro, in peggioramento del 6,6% rispetto al 2018), mentre il surplus italiano è stato superiore ai 39 miliardi di Euro (+34,8%).

A Como sia le importazioni che le esportazioni evidenziano cali superiori ai due punti percentuali (rispettivamente -2,7% e -2,5%); da segnalare il significativo calo dell’import della provincia di Lecco (-12,5%), il più elevato in tutta la Lombardia; l’export diminuisce del 3,4%. Pertanto, migliora notevolmente il saldo della bilancia commerciale lecchese (+11,2%), contro il -2,8% di Como.

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A livello regionale, la provincia che ha visto crescere maggiormente il proprio export è Pavia (+12,5%), seguita da Milano e Cremona (rispettivamente +4,4% e +0,6%). Como si posiziona all’8° posto e Lecco al 9°; la graduatoria lombarda è chiusa da Monza e Varese (rispettivamente -4% e -7,9%).

Per quanto concerne la variazione delle importazioni, solo Varese, Pavia e Milano registrano un segno più (rispettivamente +4,3%, +2,3% e +1,9%). Como si posiziona al 6° posto e Lecco chiude la graduatoria regionale.

Nel 2019 il contributo all’export lariano proviene prevalentemente dal settore “altro industria”(33,1% del totale) e dai prodotti in metallo (22,2%). Importante è anche l’apporto dei comparti tessile (16,2%) e chimica-gomma (12,9%). Tutti i principali settori fanno registrare una diminuzione rispetto al 2018 (in particolare “altro industria” e prodotti in metallo: rispettivamente -3,9% e -6,3%). Solo mezzi di trasporto, alimentare e “altro”evidenziano variazioni positive (rispettivamente +0,7%, +2,8% e +55,5%).

A Como, dopo “altro industria” (31% dell’export totale), il settore più rilevante è quello dei prodotti tessili (24,1%), seguito dalla chimica-gomma (18,1%). Tutti i principali comparti mostrano una diminuzione dell’export (in particolare “altro industria” -4,1%; tessile -5,5%), con la sola eccezione della chimica-gomma (+2,4%). A Lecco il metalmeccanico continua a rappresentare oltre un terzo del totale delle esportazioni (35,6%), ma il comparto principale è sempre “altro industria” (35,9%); al terzo posto si posiziona la chimica-gomma (6,3%). Tutti e tre i comparti mostrano cali delle esportazioni (chimica-gomma -10,2%; metalmeccanico -7,1%; “altro industria”    -3,6%).

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I settori principali delle importazioni lariane sono “altro industria” (26,5%), metalmeccanico (21,4%), chimica-gomma (17,8%) e tessile (13,2%). Tra i principali comparti, solo il primo evidenzia una crescita (+1,6%); da sottolineare il forte calo del metalmeccanico (-19,5%), mentre più contenuta è stata la diminuzione della chimica-gomma (-5,3%).

A Como, dopo “altro industria” (26,9% del totale delle importazioni), il settore più rilevante è quello della chimica-gomma (24%), seguito dal tessile (19,1%). Il primo e il terzo comparto evidenziano crescite nei confronti del 2018 (rispettivamente +2,7%, +0,6%), mentre diminuisce l’import della chimica-gomma (-3,5%). A Lecco il metalmeccanico rappresenta il 36,7% dell’import totale, seguito da “altro industria” (25,9%) e chimica-gomma (10%). Tra i principali settori, solo “altro industria” evidenzia una crescita delle importazioni lecchesi (+0,2%), mentre registrano cali significativi chimica gomma e, soprattutto, metalmeccanico (rispettivamente -10,1% e -21,5%); tutti gli altri settori sono in diminuzione, con la sola eccezione dei mezzi di trasporto (+2%)

Nel 2019 il principale mercato continentale di riferimento per l’economia lariana rimane quello europeo (73,2% delle esportazioni e 74% delle importazioni), pur registrando un  significativo calo rispetto al 2018 (-8,5% per l’import e -4,4% per l’export). Il mercato asiatico è il secondo per importanza (20,9% delle importazioni lariane, con una diminuzione dello 0,6%; 13,4% delle esportazioni, -0,4%) ed è seguito da quello americano, che rappresenta il 3,7% dell’import e il 10% dell’export (rispettivamente -10,6% e +9,8%). Con l’Africa si realizza l’1,3% delle importazioni e il 2,7% delle esportazioni lariane (rispettivamente -10,6% e -15,4%).

Per Como il peso del mercato europeo è inferiore rispetto a Lecco sia per quanto riguarda le esportazioni (rispettivamente 72% e 74,7%) che per le importazioni (67,6% e 82%). Ciò vale anche con riferimento all’import dall’Asia, che risulta quasi il doppio rispetto al dato lecchese (26,5% contro 13,7%), mentre la quota dell’export è la medesima (13,4% in entrambi i territori). I rapporti commerciali di Como con l’America risultano più significativi sia per le importazioni che per le esportazioni (per queste ultime la quota comasca è pari all’11,1% contro l’8,8% lecchese; entrambe sono significativamente più elevate rispetto alle importazioni, rispettivamente pari al 4,2% e al 2,9%). Limitati, in entrambi i territori, sono i rapporti commerciali con Africa e Oceania; per entrambe l’export è superiore all’import.

I principali Paesi di destinazione dell’export lariano continuano ad essere Germania, Francia e Stati Uniti (destinatari rispettivamente del 17,3%, dell’11,8% e del 7% del totale). Per le importazioni, dopo la Germania (22,9%) si posiziona la Cina con il 12,9%, seguita dalla Francia con il 7,1%.

La quota delle esportazioni comasche verso il mercato tedesco è inferiore a quella lecchese (rispettivamente 13,9% e 26,5%), mentre è leggermente maggiore verso la Francia (12,5% contro 11,3%) e verso gli Stati Uniti (7,7% contro 6,2%). Lecco evidenzia un peso superiore a Como per le importazioni dalla Germania (20,1% contro 26,5%) e dalla Francia (7,4% contro 6,9%), mentre il mercato di approvvigionamento cinese riveste un ruolo molto più significativo per Como (17,2%, contro il 7,6% lecchese).