COMO – E’ un dato chiaro quello che emerge dal rapporto dell’ARIFL sulla situazione del mondo del lavoro lombardo: il primo bimestre del 2015 ha segnato un aumento corposo (+18,7%) della somministrazione di contratti a tempo indeterminato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Un incremento che supera nettamente il calo registrato dallo stesso tipo di contratto nel quarto trimestre 2014, quando le forme a tempo indeterminato erano diminuite del 12,6% rispetto ai dodici mesi precedenti. Un rallentamento, questo, che l’Agenzia Regionale per l’Istruzione la Formazione e il Lavoro spiega in virtù della volontà da parte delle aziende di attendere la possibilità di usufruire degli sgravi attesi per il nuovo anno.
Notevole anche il dato relativo al saldo tra contratti avviati e cessati, sempre in relazione al primo bimestre dell’anno.
Anche in questo senso a fare la parte del leone sono le tipologie a tempo indeterminato, che registrano una variazione del +113,2% rispetto allo stesso periodo del 2014:21636 i contratti avviati tra gennaio e febbraio del 2015, laddove erano stati 10148 quelli avviati dodici mesi prima.
Collateralmente all’aumento dei contratti a tempo indeterminato, del tirocinio (+20,1%) e della somministrazione (+18,8%), nel primo bimestre di quest’anno si è registrata una parziale diminuzione di altre tipologie contrattuali. Lieve la flessione dei contratti a tempo determinato (-0,6%), corposa quella dell’apprendistato (-10,1%) e dei lavori a progetto, che fanno registrare una tendenza negativa che ha eroso un quarto della quota raggiunta l’anno precedente (-25,3%).
Cioè che emerge chiaramente dalle note diramate dall’Agenzia Regionale per l’Istruzione la Formazione e il Lavoro è che in Lombardia c’è stata una crescita sensibile dei contratti a tempo indeterminato nei mesi di gennaio e febbraio per effetto degli sgravi previsti dalla Finanziaria 2015.
Vi è stata contestualmente una generale ricomposizione dei contratti utilizzati, con il calo dei contratti a tempo determinato e dell’apprendistato.
“Si tratta – afferma Gerardo Larghi, segretario Cisl – di un primo passo nella direzione che da sempre auspichiamo. La battaglia per rendere più convenienti di contratti a tempo indeterminato è una battaglia che abbiamo fatto e che finalmente comincia a dare frutti positivi. Alcune novità introdotte con questa riforma del lavoro sono tutt’altro che precarizzazione del mercato del lavoro, altre devono essere corrette, ma il fatto che molti giovani escano dala condizione di sfruttamento e precariato è una grande vittoria per la Cisl”.