COMO – I.C.A. Srl, l’appaltante del servizio di accertamento e riscossione delle imposte sulla pubblicità per il Comune di Como e per altri Comuni, sta in queste ore inviando un elevato numero (al momento non quantificabile) di avvisi di accertamento e irrogazione di sanzioni alle attività commerciali e di servizio della città. Gli uffici di Via Ballarini di Confcommercio Como sono affollati da esercenti increduli e arrabbiati e molte sono le telefonate di pari tenore.
“Al di là della verifica della correttezza della contestazione nelle singole situazioni, in corso da parte dei funzionari dell’Associazione (che già hanno rilevato varie inesattezze), Confcommercio Como giudica tempi e modi assolutamente sbagliati. Per questo ha chiesto al Sindaco Lucini, all’Assessore al Commercio Gisella Introzzi e ai responsabili della società appaltante, un incontro urgente”, spiegano da Confcommercio Como.
“Quest’azione ci stupisce e al contempo ci irrita, perché non tiene conto della profonda crisi che ancora attanaglia le imprese – spiega il direttore di Confcommercio Como Graziano Monetti – Richieste di pagamento di centinaia e addirittura di migliaia di euro sono, per molti esercenti, insostenibili!”.
Rimarca il Presidente Giansilvio Primavesi: “Una volta c’era maggior dialogo tra Ente pubblico e Associazioni, che consentiva di gestire le situazioni, anche critiche, in modo virtuoso, salvaguardando il rispetto delle norme e, nel contempo, senza che mai si perdessero di vista obiettivi e contesto generale. Oggi tutto sembra ormai un lontano ricordo”.