L’imprenditoria comasca “parla” sempre più cinese

Lorenzo Colombo 30 Ottobre 2013

Economia/Lavoro

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cinesiCOMO – Sono sempre di più gli imprenditori cinesi che scelgono il comasco per “aprire bottega”.

Secondo i dati Istat sono 8mila i “piccoli” imprenditori cinesi che operano in Lombardia, +6,2% in un anno. Tra le province, dopo Milano che è prima con il 53%, seguono per concentrazione imprenditoriale Brescia (1.034 imprese, 12,8% lombardo), Mantova (755 imprese, 9,4%) e Bergamo (512, 6,4%) mentre le province che crescono di più sono Cremona, Como e Lecco, circa +19% ciascuna.

Nei primi sei mesi del 2013, inoltre, il valore degli scambi commerciali tra la Lombardia e il gigante asiatico ha sfiorato i 6 miliardi di euro. Prime per import sono Milano (54,9%), Bergamo (7,1%) e Varese (6,5%) mentre per l’export salgono sul podio, dopo Milano che è prima con il 44,2% regionale, Varese (12,3%) e Bergamo (11,6%).

A Como il giro d’affari complessivo con la Cina equivale a ben 267,5 milioni di euro per i soli primi 6 mesi del 2013 (il 4,6% dell’interscambio lombardo).

Le statistiche emergono dallo studio della Camera di Commercio di Milano sui dati Istat, dal quale emerge anche l’incremento delle aziende individuali cinesi operanti in provincia di Como, in tutto 188 quelle conteggiate a giugno 2013 contro le 158 del giugno dello scorso anno.

Lo studio è stato pubblicato, mercoledì, giorno dell’incontro del comitato governativo Italia-Cina e dei rispettivi ministri degli Esteri dei due Paesi, Emma Bonino e Wang Yi. Una riunione che ha sancito di proseguire la proficua collaborazione tra i due Paesi.