Industrie lariane in ripresa: “Superati i livelli pre Covid”

Caterina Franci 10 Agosto 2022

Economia/Lavoro


COMO – La congiuntura del 2° trimestre 20221 mostra una ripresa del comparto industriale in entrambe le province lariane: tutti i valori tornano superiori al livelli pre-Covid, ad eccezione dell’occupazione comasca (-3% a fronte del +3,4% lecchese).

Rispetto ai valori medi del 2019, produzione e fatturato delle imprese industriali registrano crescite superiori a Lecco: rispettivamente +19,5% e +31,3% (a Como +5,8% e +22,1%); l’incremento degli ordini è analogo per entrambe le province (Como +21,2% e Lecco +21,3%).

Meno dinamico l’andamento dell’artigianato: la produzione supera i livelli medi del 2019 (a Como +9,6%; a Lecco +1,1%) e il fatturato solo a Como (+11,7%, contro il -2,3% di Lecco). Ordini (rispettivamente -9,1% e -2,6%) e occupazione (rispettivamente -0,2% e -0,3%) non hanno ancora recuperato i valori preCovid.

In ripresa il terziario: il volume d’affari del commercio registra un +11,1% a Como e un +9,3% a Lecco e l’occupazione, rispettivamente, un +2,9% e un +14,1%. Anche i servizi sono in forte ripresa: il volume d’affari cresce dell’11,1% a Como e dell’8,7% a Lecco e l’occupazione evidenzia, rispettivamente, un +27,8% e +8,5%.

Più nello specifico, nel settore industriale la performance delle imprese comasche è meno positiva di quella media regionale (produzione lombarda +17,4%; ordini +23,7%; fatturato +39%). Como evidenzia la crescita più bassa del fatturato, è terzultima per aumento della produzione ed è al 7° posto per gli ordini. Sempre rispetto alla media preCovid, l’occupazione è in calo del 3%: il valore più basso in Lombardia (la cui media si attesta a +1,6%). Tutte le province lombarde hanno superato i livelli pre-Covid per tutti gli indicatori, ad eccezione dell’occupazione di Como. L’indice medio della produzione industriale comasca nel 2° trimestre 2022 si attesta a 110,7 (media 2010=100), contro il 130,9 della media regionale; inferiori al dato lombardo sono anche gli indici degli ordini (135 contro 152,3), del fatturato (141,3 contro 179,6) e dell’occupazione (89,8 contro 102,6).

Nel settore artigiano a Como, produzione e fatturato evidenziano variazioni positive più elevate di quella regionale: in Lombardia la prima aumenta del 2,7%, il secondo del 7%. Viceversa, gli ordini comaschi calano più della media lombarda (pari al -0,2%). Como è al 5° posto nella graduatoria regionale per variazione della produzione, all’11° per gli ordini e al 7° per il fatturato. Tra le province lombarde, oltre a Como e Lecco, Monza, Milano e Varese non hanno superato i livelli medi 2019 della produzione e degli ordini; per il fatturato, solo Monza e Lecco. L’occupazione comasca rimane al di sotto dei livelli medi preCovid (-0,3%), a fronte del -1,1% regionale (Como è 3a nella classifica lombarda). Solo Bergamo e Mantova hanno recuperato i valori occupazionali del 2019. L’indice medio della produzione artigiana comasca a fine giugno 2022 si attesta a 113,3 (media 2010=100), contro la media regionale pari a 101,4; superiori al dato lombardo sono anche gli indici di ordini e fatturato (rispettivamente 100,4 contro 94,4 e 119 contro 107). In linea col valore della Lombardia l’occupazione (entrambi 98,1).

Come detto, entrambi i comparti del terziario hanno superato i valori medi del 2019, sia per quanto concerne il volume d’affari che per l’occupazione. Ciò vale per tutte le province lombarde nel commercio, mentre nei servizi restano sotto i livelli pre-Covid Mantova, Bergamo e Pavia per il volume d’affari e Bergamo, Varese e Cremona per l’occupazione. Per quanto riguarda Como, la crescita del volume d’affari è leggermente inferiore a quella lombarda per il commercio e superiore per i servizi: nella nostra regione il primo comparto registra una crescita dell’11,8% e il secondo del 5,9%. Como è 7^ nella graduatoria regionale del commercio e 2^ in quella dei servizi. L’occupazione del commercio è in crescita del 2,9% rispetto alla media del 2019 (contro il +6,5% lombardo); quella dei servizi registra addirittura un +27,8% (a fronte del +6,5% regionale). Nella graduatoria lombarda, Como occupa l’11a piazza per il commercio e la 1a per i servizi. Il numero indice del volume d’affari (2010=100) delle imprese del commercio comasche a fine giugno 2022 è pari a 100,4 (contro il 99,4 regionale); quello dell’occupazione a 105,4, (Lombardia 106,5). Nei servizi il numero indice del volume d’affari (130,8) è superiore alla media regionale (126); quello dell’occupazione si attesta a 167 (Lombardia 118,1).

Per Como le aspettative degli imprenditori industriali con riferimento alla domanda interna tornano negative (il saldo tra chi si attende un aumento e una diminuzione passa da +4% della scorsa indagine a -14,9%). La differenza tra ottimisti e pessimisti peggiora anche per la domanda estera e per la produzione: entrambe registrano un saldo nullo, mentre nel 2° trimestre era stato rispettivamente del +11,1% e del +18,2%. Viceversa migliorano le aspettative per l’occupazione (la cui differenza passa da +13% a +13,8%). Per il comparto artigiano tornano positive le aspettative per la domanda estera (il cui saldo passa da -4,2% a +10%) e l’occupazione (da -6,5% a +4,8%); pur restando negativa, migliora la differenza tra ottimisti e pessimisti per la produzione (da -9,3% a -2,9%); viceversa peggiora quella della domanda interna (da -7,5% a -8,7%). In deciso peggioramento le aspettative nel terziario: tornano negative quelle del volume d’affari del commercio, dove il saldo passa da +10% a -10,7%; pur restando positivo, diminuisce quello dell’occupazione da +9% a +1,1%. Nei servizi la differenza tra ottimisti e pessimisti resta positiva, ma i saldi peggiorano: occupazione da +16,2% a +9,9%; volume d’affari da +22,5% a +8,4%.

Le ore di cassa integrazione autorizzate dall’INPS sono in calo in entrambi i territori. Nei primi sei mesi del 2022, a Como, le ore di quella ordinaria diminuiscono del 76,1% rispetto allo stesso periodo del 2021 e quelle della cassa in deroga del 98,9%; viceversa, crescono quelle straordinarie, +1.296,7%. Complessivamente, le ore sono calate del 79,5% (da poco più di 18 milioni a 3,7). A Lecco le ore autorizzate di cassa ordinaria calano dell’85,8%; quella straordinaria si riduce del 14,2% e la cassa in deroga del 97,1%. Complessivamente, a Lecco le ore di cassa autorizzate scendono dell’86,5% (da 8,4 a 1,1 milioni) e nell’intera area lariana dell’81,7%, attestandosi a 4,8 milioni (CIG ordinaria -79,2%; straordinaria +183,3%; in deroga -98,4%)2 .

Tuttavia, le ore complessivamente autorizzate risultano ancora superiori rispetto a quelle pre-pandemia: rispetto al 1° semestre 2019, nell’area lariana, +42,1% (+31,5% a Como e +93% a Lecco); la cassa ordinaria è cresciuta del 94,4% (Como +103,1%; Lecco +69%), quella in deroga ha superato le 117.000 ore (nei primi sei mesi 2019 non ne avevano registrate né Como né Lecco), mentre quella straordinaria cala del -41,2% (Como -53,8%; Lecco +176,6%).

Nei primi 6 mesi del 2022, rispetto al corrispondente periodo del 2021, i fallimenti a Como passano da 33 a 56 unità (+69,7%); a Lecco diminuiscono da 19 a 12 (-36,8%). L’intera area lariana ha registrato una crescita del 30,8% (Lombardia -19,1%; Italia -19,9%). Viceversa, i fallimenti calano, rispetto al 1° semestre 2019 (-4,2%): aumentano a Como (+40%), ma diminuiscono a Lecco (-61,3%). In Lombardia e in Italia si nota un calo dei fallimenti (rispettivamente -32,1% -30,5%).

A fine giugno 2022 le imprese registrate in provincia di Como sono 48.572 (per 62.189 localizzazioni) e il saldo tra imprese nate e cessate nei primi sei mesi del 2022 è positivo per 318 unità. Rispetto a fine giugno 2021 il numero delle aziende registrate è cresciuto dello 0,8%3 . A Lecco le imprese registrate sono 25.736 (per 33.268 localizzazioni) e il saldo tra imprese nate e cessate è pari a +3; rispetto a fine giugno 2021 la variazione del numero delle imprese registrate è stata pari a +0,1%. Nel complesso, le aziende lariane sono aumentate dello 0,5% (a fronte del +0,2% lombardo e del -0,6% nazionale), attestandosi a quota 74.308 (rispetto a fine giugno 2019, la crescita è stata del +1,1% nell’area lariana, contro il -0,2% regionale e -0,4% italiano). Nel raffronto tra il 1° semestre 2022 e il 1° semestre 2021 le iscrizioni sono diminuite dell’1,4% e le cessazioni sono cresciute dello 0,6% (rispetto ai primi sei mesi del 2019 le prime sono diminuite del 4,6% e le seconde del 26,5%).

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