Como, Inverigo

Commercianti in crisi: “Soffocati dalla pressione fiscale”

Lorenzo Colombo 1 Luglio 2013

Como, Economia/Lavoro, Inverigo

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pressione fiscaleCOMO – La crisi morde i commercianti del comasco. Le criticità riguardano molteplici temi: dall’eccessiva pressione fiscale al salasso della tassa Imu. A tracciare un quadro della situazione sono alcuni soci di Confcommercio Como, che venerdì scorso, durante la 68° Assemblea Annuale di Confcommercio Como, sono stati premiati nel corso della cerimonia della Fedeltà Associativa,il premio a dimostrazione della fiducia e dell’attaccamento nei confronti dell’Associazione.

“La pressione fiscale ci soffoca non da oggi ma da dieci anni a questa parte -racconta Fabio Fossati, titolare con i fratelli PaoloIvan e la mamma Edda, della trattoria Edda a Cremnago d’Inverigo – Se stiamo andando male lo dobbiamo proprio alle troppe tasse che dobbiamo pagare. Tutti parlano ma nessuno fa niente. E sopratutto andrebbe incentivata la lotta alla evasione fiscale: c’è chi le paga le tasse e chi no. E chi sono quelli che pagano? Sempre i soliti noti”.

Anche Edoardo Corti, titolare dello storico negozio di alimentari di Cantù che ha ben 103 anni di storia non nasconde la drammaticità del momento: “In questo periodo è durissima, dall’anno scorso abbiamo avuto un calo del 20% – sottolinea Corti che gestisce il negozio dagli anni ’90 – il lavoro diminuisce e le tasse no. L’anno scorso di Imu ho pagato 10.000 euro. Non abbiamo mai vissuto un periodo come questo, con così tante difficoltà, è durissima. Noi ci salviamo giusto perché non abbiamo un affitto da pagare, in compenso abbiamo un’Imu elevatissima”. Gerolamo Viganò, titolare della Edil Viganò di Uggiate Trevano, società che si occupa di materiali edili, ribadisce l’importanza dell’associazionismo nei momenti di difficoltà ed evidenzia come il fisco sia il principale problema degli imprenditori: “Io credo molto in Confcommercio , con il gruppo che abbiamo creato a volte troviamo le soluzioni ad alcuni problemi comuni. La verità è che oggi i problemi più grossi che siamo costretti ad affrontare sono il fisco e la difficoltà ad incassare i soldi. I pagamenti oggi avvengono a 120 giorni, prima eravamo nell’ordine dei 60 giorni. Noi lavoriamo con le imprese di costruzioni, spesso con chi si occupa delle opere comunali e statali e dalla Pubblica amministrazione si fa veramente fatica a riscuotere i crediti. Non solo. Spesso i clienti sono insolventi perché le banche non danno loro fiducia.”.

Il generalizzato calo dei consumi si ripercuote su varie categorie e in molte zone del territorio comasco. Non ne è esente l’area di Lanzo d’Intelvi , che patisce un turismo che nel tempo si è trasformato: “ la Val d’Intelvi non è povera – sottolineano i titolari della Silvio Negri, attività di commercio all’ingrosso di vini e bevande – ma il turismo è diventato mordi e fuggi, quindi anche il nostro territorio risente del calo dei consumi, la gente spende sempre meno. Non solo. Noi forniamo anche il servizio a domicilio e da quanto sono state create le casette dell’acqua nelle piazze noi abbiamo avuto un calo del 50% nella vendita dell’acqua minerale. Abbiamo avuto quindi un danno enorme”.

Lotta all’evasione fiscale, riduzione della pressione e del cuneo fiscale, semplificazione della burocrazia sono solo alcuni dei temi che a livello politico dovrebbero trovare soluzioni concrete che prendano in considerazione “realmente” le difficoltà di un settore, il commercio, caratterizzato oramai da continue chiusure che sono il segno di un allarme che non è più solo economico ma anche sociale.