Alserio

Ceratizit di Alserio, Fiom Cgil: “No alla delocalizzazione dei due reparti”

Caterina Franci 29 Novembre 2020

Alserio, Economia/Lavoro

ALSERIO – Mobilitazione dei lavoratori della Ceratizit contro l’ipotesi, comunicata dalla direzione, di delocalizzare due reparti ora presenti nello stabilimento di Alserio.

Per la Fiom di Como si tratta di una scelta aziendale che porta un profondo attacco ai livelli occupazionali e al diritto al lavoro, mettendo in difficoltà anche l’indotto sul territorio. Al momento è stato indetto il blocco degli straordinari e delle flessibiltà, oltre allo stato di agitazione.

“In questa lunga e difficile fase economica è di primaria importanza l’impegno e una piena responsabilità sociale che chiediamo fin da subito alla direzione della multinazionale, con l’obiettivo di mantenere i livelli occupazionali e di non disperdere le elevate competenze specifiche delle lavoratrici e lavoratori” fanno sapere i sindacati.

“Questa scelta rappresenta un indebolimento irreversibile della competitività e del valore strategico dell’intero sito industriale comasco della Ceratizit, che ha sempre dimostrato di essere una realtà efficiente, altamente produttiva e redditizia caratterizzata dall’alta qualità delle produzioni realizzate grazie all’elevata professionalità delle maestranze”.

“Non vorremmo trovarci di fronte all’ennesimo caso di graduale disimpegno di una multinazionale rispetto a un sito del nostro territorio, dopo aver ampiamente fatto ricorso all’utilizzo di risorse pubbliche e agli strumenti di tutela occupazionale finanziati dalle lavoratrici e dai lavoratori”.

“Il ricorso agli ammortizzatori sociali e le scelte organizzative non possono divenire strumenti finanziari per risolvere criticità del gruppo in nessun modo riconducibili alle attività svolte ad Alserio”.

La rappresentanza sindacale ritiene non rinviabile un confronto serio sulle prospettive produttive dell’azienda: “La direzione aziendale deve confrontarsi pienamente e fornire garanzie in merito ai livelli occupazionali e alle prospettive industriali del sito di Alserio. Considerando il potenziale impatto sociale di questa vertenza siamo certi che le istituzioni e l’associazione datoriale di riferimento non si sottrarranno ad apportare il loro costruttivo contributo alla discussione” concludono.