
ERBA – Mancano pochi giorni al 18 maggio e negozi, bar e ristoranti si preparano alla riapertura. L’auspicio è che le attività possano riprendere a lavorare senza grossi “intoppi” dopo quasi due mesi di stop forzato, ma per alcuni settori, come quello della ristorazione, le indicazioni arrivate dall’Inail sembrano lasciare più l’amaro in bocca che vera e propria soddisfazione.
“Devo essere onesto, le indicazioni fino ad ora pervenute, in attesa di un decreto ufficiale che tarda a farsi vedere, lasciano abbastanza scontenti i nostri baristi e ristoratori – ha detto Carlo Tafuni di Confcommercio Como – le regole sono davvero limitanti, per moltissime attività sarà impensabile poter riaprire. Questo pone molti esercenti in difficoltà”.
“I nostri associati si sono comportati con responsabilità e serietà sin dall’inizio di questa emergenza – ha continuato Tafuni – parlo sia dei commercianti che dei baristi e ristoratori. Hanno tutti chiuso prima che il decreto lo imponesse, la gravità della situazione sanitaria è stata sin da subito compresa e mai sottovalutata. Ora però devono poter riaprire, tutti: questo è ciò che vogliono, riaprire in maniera sicura e seria. Oggi ci sono troppe limitazioni che, ripeto, rischiano di favorire solo una parte degli esercenti, affondando l’altra. Noi come associazione ci siamo, siamo al loro fianco: ringrazio per questo il grande lavoro del Direttore Generale Graziano Monetti e del presidente Giovanni Ciceri che in questi mesi hanno supportato gli associati su diversi fronti, senza risparmiarsi. Le tantissime richieste di chiarimenti e aiuto che abbiamo ricevuto ci hanno dimostrato che Confcommercio è un valido e anzi imprescindibile supporto per le attività del territorio. Continueremo ad esserci e tuteleremo i nostri associati, ma dallo Stato devono arrivare proposte concrete e funzionali” ha commentato Tafuni.

Sul tema ristoranti è intervenuto anche il presidente di Confcommercio Como Giovanni Ciceri: “Dispiace dirlo, ma c’è un’incertezza disastrosa e intollerabile in un momento di crisi drammatica per questo settore – ha dichiarato senza mezzi termini – lunedì 18 si riapre, ma come? L’incertezza che segna questo passo deriva da quella sanitaria, noi non vogliamo trasmettere paura, ma sicurezza: per farlo servono regole chiare e tollerabili. Quanto pervenuto ad ora dall’Inail non lo è. A Como abbiamo stilato un protocollo di massima restiamo in attesa di indicazioni da parte del Governo e di Regione. Siamo in un ritardo incompatibile con una realtà economica come la nostra – ha concluso Ciceri – aspettiamo delle risposte”.
Da lunedì riapriranno anche i negozi al dettaglio: “Auguri a tutti una buona ripresa – ha commentato Tafuni – quello che mi aspetto è un degno riconoscimento dei cittadini ai commercianti di paese e città. Il valore dei negozi di vicinato è emerso con particolare forza in questi mesi difficili, penso soprattutto agli alimentari ma anche ad altre attività che si sono organizzate per la consegna a domicilio durante il lockdown. Io spero che i cittadini si ricordino di questo, premiando le attività acquistando da loro. Aiutiamo tutti insieme il commercio a ripartire” l’appello di Tafuni.