Asso, Canzo, Caslino d'Erba, Erba

Raccolta fondi per l’arte nell’Italia del sisma: l’iniziativa e il programma

Miryam Colombo 2 Marzo 2018

Asso, Canzo, Caslino d'Erba, Cultura, Erba

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CANZO – “Agire per l’arte nell’Italia del sisma”. Questo il titolo del progetto promosso e patrocinato dalle Amministrazioni comunali di Asso, Canzo, Caslino d’Erba e Erba con il contributo della Comunità Montana del Triangolo Lariano, della Protezione Civile Erba-Laghi e del Comando dei Vigili del Fuoco di Como nei distaccamenti di Canzo e Erba oltre che di altre associazioni e attività presenti nel territorio dell’erbese.

Organizzatrici dell’evento sono le dottoresse Barbara Cermesoni, responsabile del Civico Museo di Erba, e Chiara Meroni, membro della Commissione Biblioteca “Gennari” di Caslino d’Erba.

Chiara Meroni

In particolare, l’idea si deve a quest’ultima: “Lo scorso anno ho avuto modo di partecipare a una Summer School indirizzata agli storici dell’arte che mi ha permesso di trascorrere una settimana nei luoghi colpiti dal sisma del 2016” – ha spiegato alla platea Chiara Meroni – “La tutela e il restauro dei beni colpiti dal terremoto hanno un’importanza fondamentale per gli abitanti di quelle zone dal momento che essi sono per loro simboli, elementi della propria identità culturale”. Da qui la volontà di fare qualcosa per aiutare a restituire almeno una parte di tale identità: “Tornata a casa, mi sono chiesta come rendere concreto il messaggio raccolto nelle zone terremotate e, confrontandomi con Barbara abbiamo dato vita a questo progetto”, continua la Meroni.

Un progetto molto articolato nelle sue componenti dal momento che la raccolta fondi ne costituisce solo una parte: “Il nostro obiettivo è quello di stimolare la riflessione verso i pericoli che minacciano il patrimonio artistico e culturale. Il terremoto è stato solo il punto di partenza: la prospettiva si è allargata verso le minacce, non solo ambientali, ma anche e soprattutto legate all’azione dell’uomo, che rischiano di compromettere la nostra stessa identità”, ha precisato Barbara Cermesoni.

Per tale ragione, è stato predisposto un ciclo di conferenze tenute da esperti di diversi settori per favorire una visione ampia riguardo al tema. Il primo incontro si terrà venerdì 9 marzo alle 21.00 presso la Sala Assemblee della Comunità Montana di Canzo: il professor Bordonaro, geologo, dedicherà la serata alla difficile convivenza tra uomo e terremoto. 

Venerdì 23 marzo al Centro Polifunzionale di Caslino d’Erba, seguirà l’intervento della dottoressa D’Abbraccio, restauratrice di Norcia e collaboratrice del Museo Diocesano di Spoleto: attraverso la propria esperienza personale, la relatrice racconterà il terremoto a Norcia. Venerdì 6 aprile presso la Sala Consiliare di Asso, il dottor Montorfano affronterà il tema dell’iconoclastica e venerdì 20 aprile presso il Civico Museo di Erba, la professoressa Grassi presenterà i lavori archeologici da lei condotti nella città di Palmira. Infine, giovedì 3 maggio a Villa Parravicino Sossnovsy, chiuderà la dottoressa Milani, responsabile scientifico della Biblioteca Civica di Como, che si concentrerà sulla fragilità di libri e testimonianze cartacee.

In seguito a ciascuna conferenza, verrà allestita una mostra fotografica itinerante: le fotografie, fornite da Chiara Meroni, dal Museo Diocesano di Spoleto, da alcuni fotografi locali e dal Comando Provinciale dei VVF, raffigurano le zone terremotate e l’opera di recupero dei beni culturali attuata in quei luoghi. “La mostra resterà aperta anche per le scuole e il nostro obiettivo è quello di portarla al di fuori del Triangolo Lariano in modo da estendere il progetto”, hanno proseguito le organizzatrici.

Oltre a sensibilizzare la popolazione, l’iniziativa mira a raccogliere i fondi necessari per il restauro di una pala d’altare del XVII secolo di artista ignoto raffigurante Santa Anatolia: l’opera si trovava nella chiesa dedicata alla santa nel paesino umbro di Santa Anatolia di Narco. “Si hanno poche notizie riguardanti questa pala” – ha precisato Chiara Meroni – “e il lavoro di restauro, necessario per restituire l’opera alla sua chiesa, potrebbe essere un’ottima occasione per conoscerla meglio”.

Sono necessari circa 10.000 € per restaurare la tela e di questi 3000 € per la sola cornice: in base a quanto verrà raccolto, si sceglierà quale lavoro portare avanti. Le due promotrici intendono attivare una pagina Facebook e una mailing list per diffondere l’iniziativa e per mantenere aggiornati tutti i contribuenti. I versamenti potranno essere effettuati direttamente presso le mostre oppure tramite conto corrente.

La pala d’altare da restaurare