ERBA – Ha fatto incetta di applausi e di complimenti la rivisitazione di Amleto, portata in scena dai magistrali attori della compagnia Il giardino delle ore.
Un’interpretazione impeccabile, costruita sulla perfetta conoscenza di un testo che per tutto gli attori è “il” testo per eccellenza, come ha ricordato anche Simone Severgnini alla fine della seconda replica, andata in scena domenica 24 aprile dopo che per il debutto si era scelto il 22 aprile, vigilia della ricorrenza della morte di William Shakespeare. “La scelta di questo testo deriva da cinque intensi anni di lavoro di Giardino – ha spiegato l’attore, che ha rivestito il ruolo del protagonista della tragedia – In questi anni ci siamo cimentati con copioni per lo più nostri. Oggi per festeggiare abbiamo voluto affidarci a un altro scritto e abbiamo scelto “il” testo”.
Una tragedia che i sette bravissimi attori, diretti da Simone Severgnini e Mino Manni, hanno fatto propria e rivisto in un’ottica del tutto nuova e, a tratti, soprattutto nelle scene finali, filo-tarantiniana. Il becchino che intona “Volare” mentre si accinge a seppellire il corpo della dolce Ofelia resterà probabilmente nella memoria di tutti gli erbesi che hanno gremito per due sere il teatro Excelsior. Così come il duello finale tra Amleto, con pistole e cappelli in perfetto stile western, con una trasposizione temporale e spaziale realizzata in maniera spontanea e quasi con noncuranza.
A rendere ancora più suggestivo lo spettacolo hanno contribuito le musiche, affidate al compositore Tommaso Severgnini, e i progetti grafici, ispirati dal maestro Ezio Frigerio e dal suo studio.
La testimonianza che il Giardino ha fatto centro, un’altra volta, si è avuta dagli applausi, abbondanti in entrambe le serate, tanto da richiamare gli attori Fabrizio Bianchi, Benedetta Brambilla, Matteo Castagna, Lucia Invernizzi, Claudia Marsicano, Filippo Prina e Simone Severgnini più volte sul palco per gli inchini e i ringraziamenti finali.
