ERBA – Situazioni surreali, uno zoo di animali imbalsamati, tre atti unici in una cornice meta teatrale che cattura lo spettatore fin da quanto mette piede in sala. Quattro attori comaschi alle prese con luoghi non loghi e tempi non tempi, con dèi e mortali, con il teatro.
Quasi Una Serata nasce dalla penna di Ethan Coen, quell’Ethan Coen, e approda in Italia come testo teatrale per essere portato in scena per la prima volta in italiano nel 2022 da Stefano Annoni, Paui Galli, Davide Marranchelli, Simone Severgnini. Quel Simone Severgnini, Direttore Artistico del Giardino delle Ore, che almeno dal 2020 lavora al progetto Quasi Una Serata con il regista Davide Marranchelli.
Lo spettacolo—irriverente, ironico, apprezzatissimo dal pubblico—debutta nel 2022 al Teatro San Teodoro di Cantù, per poi andare in scena un’intera settimana al Teatro Leonardo di Milano nel marzo 2023. Nel frattempo, viene selezionato tra i finalisti In-Box, progetto per il teatro emergente italiano. A maggio 2023 il cast di Quasi Una Serata conquista la giuria In-Box di Siena: si comincia a delineare la tournée che porterà lo spettacolo in tutta Italia. Prime date nell’autunno 2023 (Valsamoggia e Parma), ma è in questa primavera che il cast macinerà migliaia di chilometri e toccherà fino a sei regioni diverse, dal Trentino-Alto Adige alla Sardegna.
Da mercoledì 3 aprile a domenica 5 maggio, 14 date di spettacolo in 11 città diverse: Pergine Valsugana, Benevento, Reggello, Arezzo, Terni, Cagliari; ma anche Como (Teatro Sociale, 18 aprile), Lecco (Spazio Teatro Invito, 20 aprile), Varese (Teatro Duse, 7 aprile) e Canzo, dove si andrà in scena al Teatro Sociale sabato 27 aprile. Chiude la tournée il ritorno al Teatro Leonardo di Milano per tre giorni.
In scena al fianco di Simone Severgnini, gli attori Stefano Annoni e Davide Marranchelli (che firma anche la regia) e l’attrice Paui Galli. Dietro le quinte la scenografa Anna Bonomelli, che ha curato scene e costumi, ma anche il pontelambrese Andrea Verga che ha realizzato le scene, il grafico e fotografo Federico Galimberti che si è occupato del concept e delle foto, per non parlare della squadra tecnica (Stefano Andreoli e Bruno Verona). E del team organizzativo del Giardino delle Ore che ha pianificato la tournée. Una macchina teatrale ormai collaudata e oggi pronta a portare in tournée per tutta Italia uno spettacolo divertente, diretto, spiazzante—e nato in provincia di Como.
“Nei tre atti unici si affrontano smaccatamente temi ‘altissimi’, quasi intoccabili,” racconta il regista Davide Marranchelli. “Domande esistenziali, l’eternità, il rapporto con Dio e con la propria coscienza, le relazioni e i sentimenti; la nostra sensazione è che questo cabaret di temi passi però in secondo piano di fronte al medium che li tiene insieme: il teatro, inteso come cerimonia, condivisione di domande e conflitti a volte insolubili. Abbiamo scelto quindi di mettere al centro del dibattito proprio la teatralità, questo rito collettivo che tanto ci affascina e diverte, e di interrogarci innanzitutto sul nostro modo di fruire del teatro, di stare in scena e di stare in platea, e di porre le stesse domande anche al pubblico. Cosa cerchiamo da una serata di spettacolo? A cosa serve? Non basta sedersi per essere spettatore, e non basta agire per essere attore, per rendere quasi una serata una ‘serata intera’ dobbiamo percepire gli esseri umani davanti e intorno a noi non solo come occhio e orecchio, ma come materiale fertile, malleabile e incredibilmente vivo”.