ERBA – L’ultima fatica dell’Architetto Antonello Marieni, da anni impegnato nella ricerca e divulgazione di notizie riguardanti la Brianza e la Vallassina ha avuto come ultimo tema importante la riscoperta di alcune testimonianze storico artistiche legate a importanti conventi vicini al territorio erbese. Tutto questo è raccolto nel nuovo volume edito da GWmax “Monasteri e Conventi in Brianza e Vallassina” dove il lettore potrà trovare oltre alla narrazione di avvenimenti particolari di vita monastica anche descritte le testimonianze artistiche ancor oggi visibili nei diversi cenobi.
“Il libro – spiega Marieni – è frutto di una ricerca di diversi anni, andando a spulciare negli archivi e tra diari e antiche carte consunte dal trascorrere dei secoli. Leggere di queste realtà monastiche sarà come salire sulla macchina del tempo per scoprire le vicissitudini di un mondo religioso raccolto tra mura nascoste di solito poco visibili alla vista popolare. Per il lettore curioso si aprirà un universo ricco di storie e di avvenimenti singolari come quelli raccontati nel cronicum del 1500 del Convento di San Salvatore in cui si narra della volpe che portò una gallina alla porta del convento per aiutare un frate malato, o di quando un angelo giunse al convento con un cesto di pane per i poveri frati che erano rimasti isolati a causa della gran quantità di neve caduta”.
“Singolare è anche il ritrovamento dell’insigne reliquia della mano di sant’Antonino, racchiusa in una mano d’argento, scomparsa dal convento di S.Maria degli Angeli di Erba agli inizi del 1800 e che il 24 Agosto 1840 venne donata dalla nobile milanese Teodolanda Croci al Convento di Dongo dove ancor oggi è custodita”.
I conventi furono anche teatro di tristi e turpi avvenimenti come quello vissuto nel convento di Canzo che vide la presenza di Carlo Sala, diventato Fra Bonaventura personaggio burrascoso che iniziò le sue malefatte rubando il cavallo che serviva per raccogliere le offerte per il convento e finendo sul patibolo il 25 settembre 1775 a Milano. Una tragica avventura l’ebbe anche il convento di Lambrugo nel 1500 quando i soldati di ventura al servizio del Medeghino “…fecero grandissimi saccheggiamenti, ci tolevano sin il pane di bocca e le vesti et ogni mobile di casa…”.
“Ma la storia più penosa – racconta Marieni – la subì il Monastero di Santa Marta di Asso che nel 1566 venne soppresso perché le monache erano state ritenute “…essere scandalose… et che non osservano clausura…””.
Queste e molte altre notizie sui conventi di Erba, Asso, Lambrugo, Canzo, Civate e Bellagio potrete trovare tra le pagine del libro da oggi reperibile nelle librerie di Erba.