ERBA – “Grazie a tutti di essere qui in un’occasione così speciale, questa sera l’emozione è grande e un pubblico così variegato ci dice molto: il nostro Alberto è una persona amata e che merita tutta la nostra stima. Questo libro racconta la seconda vita di Alberto dopo la malattia che l’ha colpito trent’anni fa, ma anche tutta la forza e la vivacità che da sempre lo hanno caratterizzato”.
Così Franca Farina ha aperto la serata di presentazione del libro “La mia seconda vita” di Alberto Stucchi, tenutasi sabato, presso l’Istituto San Vincenzo di Erba, la scuola che frequentò Alberto e in cui, ieri, erano presenti anche ex compagni di classe ed ex professori che hanno raccontato aneddoti e ricordi di quegli anni vissuti con lui. Un libro che profuma di speranza e di voglia di rialzarsi nonostante i duri colpi della vita, il cui ricavato sarà devoluto al Lariosoccorso di Erba, all’Istituto San Vincenzo, ai Pompieri e all’Ospedale pediatrico.
Presente all’evento anche l‘Assessore alle politiche giovanili Anna Proserpio: “Lavorando nel mondo della scuola mi sento di dire che i ragazzi che ci circondano hanno dei talenti che devono essere sviluppati, nessuno può essere più d’esempio di Alberto. Lui ci ha fatto capire che, nonostante le difficoltà, si può sempre riprendere in mano la propria vita e questo è un messaggio importantissimo per i giovani”.
“Questo libro racchiude la mia storia, da quando nel 1992 sono rimasto in carrozzina e frequentavo le medie qui all’Istituto San Vincenzo, dopo trent’anni sono ancora in questo luogo a presentare questo lavoro – racconta l’autore Alberto Stucchi -. Queste pagine sono piene di messaggi di persone che hanno vissuto con me almeno un periodo di vita e che mi hanno sempre sostenuto e voluto bene“.
La parola è stata successivamente presa da Paolo Annoni, amico di Alberto, che ha raccontato da dove nasce “La mia seconda vita“: “Questo libro nasce come una raccolta di testimonianze, precisamente nasce da WhatsApp e chi conosce Alberto sa quanto lui sia veloce a mandare messaggi. Oltre duecento testimonianze sono contenute all’interno di questo lavoro”.
Dopo la lettura di alcuni passi del libro da parte di Annoni, la parola è stata presa dall’Onorevole Eugenio Zoffili, amico di Alberto e suo ex compagno di classe, il quale prima di leggere il passaggio del libro che lo riguardava ha speso due parole: “L’emozione è tanta, ci siamo conosciuti nella prima vita dove ci siamo divertiti e dove abbiamo giocato e studiato insieme, ma abbiamo continuato a divertirci anche nella seconda, ne abbiamo fatte tante insieme”.
Dopo le testimonianze di alcuni ex professori della scuola San Vincenzo, la serata si è conclusa con la consegna, da parte di Alberto, di regali e mazzi di fiori alla sua famiglia e alle persone che lo hanno aiutato e sostenuto nella creazione del libro.
