Canzo

Canzo. 5 pittori in 5 location per la mostra “5 gradi di separazione”

Lorenzo Colombo 15 Luglio 2016

Canzo, Cultura

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CANZO – “5 gradi di separazione” è il titolo scelto, dall’associazione Non Solo Turismo di Canzo, per la mostra d’arte organizzata all’interno del progetto di promozione del turismo “Canzo è”, che promuove l’iniziativa “Canzo cittadella dell’arte 4^edizione estate 2016”.

La mostra, che vede tra i collaboratori anche il comune di Canzo con l’assessore alla Cultura Giovanna Gerosa Gianoni e due pittori: Roberto Testa e Walter Pozzato, e si svolgerà dal 6 al 21 agosto. 

La mostra consisterà in un’esposizione di opere di 5 diversi artisti che verrà allestita in 5 differenti location (una per ogni artista), al fine di mostrare 5 diverse personali. Quest’idea è stata scelta seguendo la teoria dei gradi di separazione che, in semiotica e sociologia, è un’ipotesi secondo cui qualunque persona può essere collegata a qualunque altra persona o cosa, attraverso una catena di conoscenze e relazioni.

Seguendo questa teoria sono stati scoperti i collegamenti tra i cinque artisti e soprattutto i collegamenti tra le varie strutture pubbliche di Canzo che accoglieranno le opere.

L’inaugurazione è fissata per sabato 6 agosto alle 17.30 presso il Teatro Sociale di Canzo, in cui si potrà assistere ad una presentazione a cura del presidente dell’Archivio Monografico dell’Arte Italiana Michele Maione. Al termine della presentazione, verso le 18.30, seguirà un aperitivo.

opera di Daniela Varenna
Opera di Daniela Varenna

A Palazzo Tentorio, nella sala A, verranno esposte le opere di Daniela Varenna, la quale dopo aver sviluppato un percorso verso la Terapia con le Arti Figurative, afferma che  ricerca attraverso lo specchio dell’Arte le energie archetipiche dei colori e delle forme e il loro battito nei personaggi interiori ed esteriori dell’anima, nella sua assoluta certezza che il loro riconoscimento ed esercizio ci evolve e risana mentre la loro negazione ci precipita in uno sterile materialismo.

opera di Lara Parravicini
Opera di Lara Parravicini

Mentre nella sala B, sempre di Palazzo Tentorio, potremo assistere ai dipinti Lara Parravicini la quale afferma: “Le opere escono dalla finzione del quando tradizionale inteso come sazio da organizzare secondo regole prospettiche, formali, e cromatiche, per approdare alla sostanza della pittura, a ciò che le è proprio: il tratto, il pigmento, la tela cn le sue trame. A tutto ciò si aggiunge l’intreccio tra la pittura e la danza. Proprio la danza, con la sua resistenza all’artofizzazione, con ogni suo movimento trattabile solo in un Augenblick, colpo d’occhio, con ogni sua sequenza che nell’istante in cui viene rappresentata si è già dileguata, diventa i doppio perfetto di una pittura che di stabile non ha più nulla se non la propria materialità”.

Opera di Walter Pozzato
Opera di Walter Pozzato

La serra di Parco Berni sarà invece dedicata alle opere di Walter Pozzato. “Osservando al sue opere – afferma il giornalista e critico Andrea Pollastri – si ha la sensazione di essere proiettati in un altro mondo: colori, forme o sembianze appena accennate, si mescolano in un armonioso groviglio a volte di delicata, apparente calma, altre nell’energia espressa dal segno deciso, potente dalla inquieta e originale creatività. Non c’è mai disperazione e il colore arriva a corroborare l’anima”.

opera di Marco Bonfitto
Opera di Marco Bonfitto

Villa Meda ospiterà, nelle sale Rosci, Marco Bonfitto. Xabte Battaglia di lui afferma: “E’ un artista autentico e che l’espressionismo lo arrochisce oggi di una sensibilità “autre”, e non “post” come vuole la moda. La sua situazione coloristica è audace ma equilibrata, con la materia pittorica scorrevole e sicura che vuole raccontare, donare, comunicare”.

opera di Roberto testa
Opera di Roberto Testa

Al Teatro Sociale, sono invece esposte le opere ed i ritratti di Roberto Testa, che per la maggior parte fanno parte di importanti collezioni private. “Testa crea spesso immagini figurative espresse nelle vie della ‘sua Canzo’, mentre altre opere ritraggono la bellezza femminile nello splendore dei corpi che trasmettono magistralmente le sensazioni dell’attesa e dell’eccitazione sessuale, poetica, lontana da contenuti volgari, ma piuttosto coinvolgente”, come afferma Silvia Maione Morlotti.