
INVERIGO – Giovanissimo ma già con una notevole carriera alle spalle, Andrea Molteni, classe 1998 e residente ad Inverigo, è un pianista apprezzato in Italia e all’estero, tanto da essere noto internazionalmente come “Italy’s Genius Pianist“. Era solo un bambino quando Andrea ha iniziato ad appassionarsi al mondo della musica e a 16 anni, ancor prima di terminare il Liceo, si è diplomato al Conservatorio di Como.
Dal 2018 studia alla Lake Como International Piano Academy e, nel corso degli anni, è stato protagonista di numerosi concerti in giro per il mondo. In questi 2 anni di fermo a causa della pandemia, Andrea ha registrato i suoi due primi dischi, di cui l’ultimo è uscito lo scorso 1° gennaio. Ma è giunta anche per Andrea l’ora della ripartenza, difatti questo 23 gennaio si esibirà a Singapore al Bechstein Music World, il suo primo importante concerto da quando il Covid-19 ha fatto capolino.
Partiamo dal principio, come è nata la passione per la musica? Ricordi un’esperienza particolare?
Questa è una domanda difficile. Il nonno suonava l’organo, mio papà qualcosa suona anche lui e quindi ho sempre avuto l’esempio in casa. Non mi hanno mai detto di iniziare a suonare, ma andavamo spesso a seguire dei concerti, probabilmente durante uno di questi l’idea di provare ha preso forma. Non ho una riposta precisa su questo. Ho iniziato che avevo poco più di 6 anni, poi sono andato al Conservatorio di Como e mi sono diplomato a 16 anni con Mario Patuzzi. In quel periodo ho deciso di provare a formare un’orchestra e avevamo fatto anche qualche concerto. Dal 2018 studio alla Lake Como International Piano Academy a Dongo, è una delle 5 istituzioni più importanti al mondo nella quale fanno richiesta circa 1.000 studenti e ne prendono 7. Diciamo che qui entri e non esci mai, puoi continuare a studiare quanto vuoi.
Quando hai iniziato a girare il mondo per i concerti?
All’estero ho iniziato principalmente ad andarci quando ho finito il Liceo, ho iniziato qui ad accettare le proposte più remote. Una delle esperienze più importanti è stata la partecipazione ad un Festival tenuto a Singapore a gennaio 2018, da qui ho trovato molti contatti, mi hanno fatto fare un altro concerto a Singapore l’anno dopo e altre tournée in Cina.
Parliamo del concerto a Singapore che si terrà questo 23 gennaio e nel quale presenterai il tuo nuovo disco.
È un inizio, è il primo concerto davvero importante da quando c’è il Covid ed è un ricominciare molto bene, dato che in questa occasione è coinvolta anche l’Ambasciata italiana di Singapore che, oltre a sostenere tutto l’evento, mi ha chiesto di suonare anche per l’Ambasciatore il giorno dopo, quindi farò anche un concerto privato per lui, sono molto onorato di questo. In questi 2 anni di inattività concertistica, mi sono dedicato alla registrazione di 2 dischi, il primo è sulla musica contemporanea, è uscito il 1° aprile 2021 e ho scelto due compositori che sono Goffredo Petrassi e Luigi Dallapiccola. Questo è stato possibile grazie all’Accademia, avere una scuola che ti dà questa credibilità è molto importante. Il primo disco è andato bene e ciò mi ha portato a farne un altro che è uscito il 1° gennaio 2022 che è invece su Alessandro Scarlatti e che presenterò a Singapore. Entrambi i dischi sono dedicati alla musica italiana.
Come vivi questa importante ripartenza dopo tutto questo tempo?
Voglio andare e basta, è ovvio che prima di un concerto l’emozione è tanta, soprattutto dopo 2 anni che non fai qualcosa di così importante. Fondamentale è studiare anche come gestire le emozioni, questo in Accademia lo facciamo, è necessario riuscire a gestirle quando fai questo lavoro.
Parlando di emozioni, nel corso degli anni hai avuto difficoltà nel gestirle?
Da bambino non lo noti, i bambini riescono sempre a fare tutto, questa consapevolezza si manifesta con la crescita perché quando sei un bambino vai e ti butti, quel che succede succede, ci pensi dopo. L’unico modo è pensare sempre come un bambino, non pensare e basta. L’importante è riuscire a trasmettere quello che vuoi comunicare al pubblico che ti ascolta.
Dopo Singapore ci sono altri progetti in vista?
Sì, ad inizio marzo devo andare a Londra, è un evento organizzato da una sorta di associazione Onlus, mi hanno invitato e ne sono molto felice, vedremo poi il futuro cosa riserverà. In ogni caso, 3 concerti così importanti a distanza di 2 mesi mi rendono molto orgoglioso.