INVERIGO – La notizia della morte di Lino Pozzoli, travolto dai sassi sul Pizzaccio (vedi articolo), si è diffusa in paese nel tardo pomeriggio di ieri, domenica 6 luglio.
Qualcuno l’ha sentito alla televisione. Difficile credere si trattasse proprio di quel Lino Pozzoli, tanto conosciuto nella frazione di Cremnago. Lì, infatti, ha gestito per tanti anni una carrozzeria, chiusa qualche anno fa, quando è andato in pensione.
E invece, una delle due vittime della tragedia di ieri sulle montagne della Valchiavenna, è proprio lui. Lino, classe 1945, era un grande appassionato di montagna. “Era molto esperto – ricordano gli amici del Cai di Inverigo – Gli piaceva raccontare delle sue avventure. Amava molto anche i fiori”. Lino, però era anche un “fungiatt”: faceva parte del gruppo micologico di Rogeno.
La montagna, i fiori, i funghi, ma anche il ballo tra le sue passioni. Era un uomo instancabile.
L’amore per le vette, tra l’altro, Lino lo ha trasmesso anche a una delle due figlie, Paola, alpinista come papà. L’uomo ha anche un’altra figlia, Roberta, che vive in Germania. Attorno a loro e alla moglie si sta stringendo tutto il paese.