Cesana Brianza, Como, Erba

Tangenti per “salvarsi” dal fisco: chiusa l’indagine su Lo Conte

Lorenzo Colombo 8 Settembre 2014

Cesana Brianza, Como, Cronaca, Erba

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Lo-Conte-iene-510x358ERBA/LECCO – Chiuse le indagini  della Procura di Como nei confronti di Rosario Lo Conte, il 61enne funzionario dell’Agenzia delle Entrate arrestato a gennaio con l’accusa di aver intascato denaro da imprenditori e commercialisti per occuparsi delle loro cartelle esattoriali e fargli ottenere degli sconti sugli importi a loro inizialmente addebitati dal fisco.

Sul funzionario comasco, che a Lecco è stato responsabile dell’ufficio controlli  dell’Agenzia dell’Entrate fino al 2012 per poi trasferirsi nella sede di Erba, si erano inizialmente puntate le telecamere della trasmissione televisiva “Le Iene” ” che avevano filmato un incontro tra il funzionario e un loro inviato che, facendo da “esca”, chiedeva a Lo Conte favori per conto di un conoscente.

Il video è stato poi consegnato alla Guardia di Finanza di  Lecco  che ha fatto partire le indagini (qui il servizio delle Iene).Guardia-di-finanza-300x218

Al 61enne, gli inquirenti contestano tre versamenti in denaro da parte di commercialisti per conto di privati e aziende, tra le quali compare la Valsecchi Costruzioni di Osnago  di cui risulterebbero indagati l’amministratore Fiorenzo Valsecchi di Lomagna e il commercialista Claudio Cremaschi, membro del collegio sindacale della stessa azienda.   I finanzieri contestano un pagamento di una mazzetta da 20 mila euro consegnata all’agente del fisco per ottenere uno sconto su una cartella che prevedeva sanzioni per 70 mila euro.

Tra gli indagati ci sarebbe anche Beniamino Brusadelli, imprenditore della Brusadelli Costruzioni di Cesana Brianza, che avrebbe contattato Lo Conte per una controversia che non riguarderebbe l’azienda cesanese e lo avrebbe pagato circa  1500 euro,  e il gioielliere Angelo Anselmo Grimoldi  di Paderno d’Adda che avrebbe “donato” al fiscalista un orologio da circa 5 mila euro per l’annullamento di avvisi di accertamento.

Da parte sua,  il fiscalista avrebbe ammesso di aver ricevuto pagamenti in nero dai commercialisti  “ non per favorire il privato negli accertamenti fiscali, ma – come aveva  spiegato  attraverso il suo legale – vista la materia molto tecnica, i commercialisti si appoggiavano a lui per la preparazione delle pratiche”.  Nessun favore insomma, solo “consulenze”.