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Strage di Erba: “Giustizia è stata fatta!”, Castagna non ammette repliche

Admin Altreforme 9 Aprile 2016

Cronaca, Erba

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Erba_strage_olindo_rosaERBA – 11 dicembre 2006, la città fu macchiata da uno dei delitti di cronaca più cruenti dell’interna storia nazionale. A distanza di quasi 10 anni, l’ombra di quel massacro continua a incupire gli animi della città.

Ancora una volta a finire nell’occhio del ciclone è la famiglia Castagna, che più di ogni altri ha perso tutto in quella notte. Carlo Castagna, patriarca della famiglia, ha perso la moglie, Paola Galli, una figlia, Raffaella Castagna,  e un nipote, Youssef Marzouk. Insieme a loro, sulle scale della palazzina di via Diaz, perse la vita anche Valeria Cherubini, la vicina di casa di Raffaella, che insieme al marito, Mario Frigerio, unico sopravvissuto, stava uscendo di casa nel momento sbagliato.

La cronaca e i rotocalchi non si placano e a distanza di quasi 10 anni si torna a parlare degli elementi processuali che hanno portato alla condanna di Olindo Romano e Rosa Bazzi, marito e moglie, residenti al piano terra di quella corte, proprio sotto la casa di Raffaella Castagna, quella vicina molesta che con il marito tunisino, Azouz Marzouk, disturbava le loro quiete giornate. Si torna a parlare di “errore giudiziario”, di “reperti importantissimi” che i giudici, in tre gradi di giudizio, non avrebbero considerato adeguatamente. Affermazioni fanno male e colpiscono duramente chi da quella sera ha il cuore segnato da profonde cicatrici.

Non se ne vorrebbe più sentire parlare, si vorrebbe vivere il lutto che non passa mai in silenzio e in privato. Invece ecco che immancabilmente si riapre il caso. Giuseppe Castagna, fratello di Raffaella, non ci sta e su Facebook cerca di mettere a tacere una volta per tutte i soliti chiacchieroni.

Premettendo che chiunque crede che i coniugi Romano sono innocenti è un idiota, mi tocca purtroppo constatare che anche a distanza di dieci anni si straparla di questa terribile vicenda che ha per sempre segnato la mia famiglia e la città di Erba – scrive in un post pubblico – Non esistono “reperti importantissimi”, sono tutte cazzate sparate da chi vuole ancora avere un tornaconto personale su questa vicenda. Non esistono possibilità di revisione del processo, perché gli eventuali “reperti importantissimi” dovrebbero rendere nulle tutte le prove che in tre gradi di ciudizio hanno condannato definitivamente i due assassini, testimonianza Frigerio, traccia ematica, confessioni… Giustizia è stata fatta, il resto sono chiacchiere inutili“.

Conciso e inequivocabile. Come una sentenza.