ERBA – Nel tardo pomeriggio di domani, martedì 30 luglio, si riunisce l’Assemblea dei Sindaci del Consorzio Erbese, chiamata a deciderà chi – nel prossimo futuro – gestirà gli spazi della stazione di Erba da destinare alle politiche giovanili.
Oggi gli spazi sono gestiti dall’Associazione giovanile Lo Snodo, che ha dichiarato l’intento di voler proseguire nella gestione degli spazi della stazione, con le medesime modalità che sono state adottate in questi anni e che hanno visto il coinvolgimento di molte realtà che hanno costruito proposte per i giovani e per la comunità.
A pochi giorni dal voto, il Consiglio Direttivo de Lo Snodo ha fatto recapitare una lettera aperta, dal titolo «Comunque vada è una vittoria», rivolta a tutti coloro che – in questi ultimi mesi e anni – hanno sostenuto l’Associazione.
Di seguito la lettera integrale, firmata dal presidente Simone Pelucchi.
«Care Amiche e cari Amici de Lo Snodo,
l’atteso giorno è finalmente arrivato: il prossimo martedì 30 luglio i Sindaci dei 28 Comuni del Consorzio Erbese saranno chiamati a decidere circa la gestione degli spazi della stazione di Erba per i prossimi anni.
La storia la conosciamo: dopo le brevi proroghe e le notizie poco rassicuranti apparse sulla stampa locale, lo scorso fine maggio abbiamo lanciato la nostra campagna «Lo Snodo in Stazione: Mettiamoci la firma», con il desiderio e l’obiettivo di far sentire forte la Nostra voce e la voce di chi, in questi anni, ha conosciuto e lavorato con Lo Snodo.
Quello che è accaduto in questi 2 mesi è un fiorire continuo di manifestazioni di stima, amicizia, affetto e sostegno: andati ben oltre le nostre più rosee aspettative.
6800 cittadini hanno firmato la petizione e hanno espresso sostegno 119 realtà del Terzo Settore, 10 Istituti scolastici, l’Università Cattolica di Milano, il Centro Servizi Volontariato dell’Insubria, Fondazione Cariplo, BCC Brianza e Laghi e Fondazione Comasca.
L’auspicio é che il lavoro effettuato in questi anni e i risultati della nostra campagna possano dare ai Sindaci l’idea di quanto è prezioso quello che accade con Lo Snodo negli spazi della Stazione, diventati nel tempo incubatori di collaborazioni, iniziative e progetti importanti per i giovani e per tutta la comunità.
Ma ciò che ci portiamo a casa dagli ultimi due mesi va ben oltre ciò che l’Assemblea deciderà.
Abbiamo infatti visto amici – vecchi e nuovi – che, senza esitazione, hanno speso con noi tempo ed energia per la causa. Abbiamo visto persone venute ad informarsi, manifestare la loro sincera vicinanza ed esporsi con entusiasmo. Abbiamo visto sempre più persone e realtà affiancarsi a noi nelle iniziative dell’Associazione, nella condivisa convinzione che i giovani non sono il futuro, ma il presente vivo e prezioso della comunità. Abbiamo visto una comunità, giovane e adulta, desiderosa di crescere insieme. A tutti, va il nostro più sentito grazie.
Il ringraziamento va anche a quelle voci contrarie che ci hanno permesso di coltivare il dubbio e ragionare insieme sulla nostra azione: in una società dove il confronto pacifico é sempre più difficile, questo dibattito è stato ossigeno per il nostro agire.
Il confronto, la capacità di rischiare e di mettersi in gioco per un obiettivo superiore al proprio interesse individuale, caratterizza la vita di ogni cittadino che spera di cambiare in meglio il proprio territorio.
L’insegnamento più grande che ci portiamo a casa é forse quello di lottare sempre per ciò che amiamo e per cui vale la pena. E abbiamo visto che Lo Snodo, per tantissime persone, vale la pena.
Ecco perché non ci fermeremo e continueremo a lavorare per provare a dare una casa, accogliente e sicura, a tutti coloro che vorranno operare insieme per “dare forma e voce alla idee dei giovani”.
Nei prossimi giorni arriverà agosto e il meritato riposo. Ci rivedremo a settembre per ripartire e stare insieme, con la serenità di chi, in ogni caso, sa di aver fatto tutto ciò che era nelle proprie possibilità di fare.
È per tutti questi motivi che, con convinzione e senza paura di smentita, possiamo dire che comunque vada, insieme, abbiamo vinto!»