Annone di Brianza, Bosisio Parini, Costa Masnaga, Garbagnate Monastero, Molteno, Suello

Spaccio sulla SS36: traffico di cocaina da Lecco a Lissone

Lorenzo Colombo 24 Giugno 2013

Annone di Brianza, Bosisio Parini, Costa Masnaga, Cronaca, Garbagnate Monastero, Molteno, Suello

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Andrea Atanasio - Marco Cadeddu

LECCO – Insieme avevano creato una vera e propria “azienda” dedita allo spaccio e rifornivano clienti lungo la SS36, da Lecco a Lissone. Utilizzavano la superstrada per trovarsi con i propri acquirenti: bastava una telefonata con l’indicazione del luogo d’incontro e direttamente dall’auto ci si scambiava la droga. Tutto rapido, per non dare nell’occhio. La stessa strada si trasformava in una rapida via di fuga nel caso in cui si venisse intercettati dalle Forze dell’ordine.

In 11, tra italiani e marocchini, sono stati sottoposti a misure cautelari dopo circa sei mesi di indagine da parte degli agenti antidroga della Squadra Mobile di Lecco.

L’inchiesta, che ha preso il nome di “baby park”, è infatti partita nell’ottobre 2012, con l’arresto di Mancuso Manuel, giovane di Bulciago pizzicato nel bel mezzo di un attività di spaccio in un parchetto della frazione.

Da qui sono partiti gli accertamenti dei militari che hanno portato a scoprire il traffico di stupefacenti nei pressi della SS36.  la vendita di cocaina interessava ben undici Comuni lecchesi posizionati a ridosso della super: Lecco località Bione, Civate, Suello, Annone, Bosisio, Molteno, Costamasnaga, Garbagnate Monastero, Bulciago, Nibionno e Cassago. Altri sei Comuni, invece, del monzese: Briosco, Verano, Carate, Seregno, Desio, Lissone.

I punti di riferimento erano svincoli o parcheggi con facili vie di fuga – ha spiegato il dirigente della Mobile, Marco Cadeddu, affiancato dal capo di Gabinetto, Andrea Atanasio – l’auto degli spacciatori si affiancava a quella dei clienti e avveniva lo scambio tra soldi e droga. Una quarantina le cessioni di cocaina che avvenivano ogni giorno per altrettanti clienti, ma nel fine settimana raggiungevano anche la settantina. Ad ogni intervento delle forze dell’ordine, gli spacciatori cambiavano utenza telefonica e residenza – ha spiegato il dirigente della Questura – per questo abbiamo agito con operazioni mirate a effettuare maggiori sequestri”.

A gennaio, gli uomini della Mobile sono intervenuti a Garbagnate Monastero, arrestando il 34enne Daniele Passannante e il 27enne marocchino Jaouad Dahmani, trovati in possesso di diverse dosi di cocaina già confezionate e 2.300 euro in contanti. E ancora a Seveso, dove i militari hanno recuperato mezzo chilogrammo di “coca” insieme all’ingente somma di 16 mila euro, trovati nell’abitazione di Mhijir El Moktar, 24enne magrebino e il connazionale Mhijir Hicham, per i quali è stata eseguita l’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Nell’inchiesta sono finiti anche Sergio Bubba, lecchese di 48 anni, Filippo Assennato, 47 anni, S.S., 33 anni e P.S., 48 anni: per loro è stato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Ancora Sebastiano, 44enne ritenuto il “boia” del gruppo, è invece agli arresti domiciliari mentre il figlio, Fortunato, 21 anni, è tra gli arrestati. Oltre allo spaccio, padre e figlio, dovranno rispondere dell’accusa di estorsione poichè il 21enne minacciava i clienti insolventi dell’immediata visita del padre, nel caso non si fossero decisi a pagare i propri debiti.

Irreperibili infine i due soggetti a capo dell’organizzazione, probabilmente rientrati in Marocco.

Un’attività, quello del traffico di cocaina lungo tutta la SS36, che ha fruttato molto agli stranieri che, in meno di un anno, avrebbero inviato nel loro Paese oltre 180 mila euro.

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