Presi dai Carabinieri i responsabili della rapina in villa a Fenegrò

Lorenzo Colombo 15 Marzo 2016

Cronaca

carabinieriCANTU – Lunedì i Carabinieri della Compagnia di Cantù hanno eseguito due Ordinanze di Custodia Cautelare, di cui una in carcere e una agli arresti domiciliari, nei confronti di due soggetti indagati per i reati di rapina, sequestro di persona e lesioni personali.

L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Como, è iniziata il 19 gennaio 2016, quando i militari del N.O.R.M. di Cantù sono intervenuti a Fenegrò, presso la villa di un pensionato sessantasettenne che era stato bloccato con delle fasce e picchiato selvaggiamente da due rapinatori che volevano farsi consegnare quanto di prezioso potesse essere portato via dall’abitazione. I rapinatori, dopo più di mezz’ora, sono riusciti ad asportare qualche centinaia di euro in contanti, una pistola scacciacani, set di posate in argento nonché la BMW X5 di proprietà della vittima con la quale sono fuggiti dal luogo del delitto.

Le immediate indagini hanno consentito ai militari del N.O.R.M. canturino di individuare e di recuperare, già a distanza di pochi giorni, il veicolo rubato nel corso della rapina, mentre era in movimento per i Comuni della “Bassa Comasca”. A bordo c’era un quaratasettenne italiano, Fabrizio Cerenza, noto pregiudicato e tossicodipendente cadoraghese, il quale, in quell’occasione, era stato denunciato per il reato di ricettazione. I successivi sviluppi investigativi, anche di natura tecnica, hanno confermato i sospetti degli investigatori: il ricettatore era anche, effettivamente, il rapinatore della villa di Fenegrò. Egli infatti si era servito della complicità di un altro italiano, Alessandro Carminitana, muratore guanzatese di ventisette anni, gravato da un precedente di polizia, conoscitore delle abitudini del ricco pensionato in quanto affittuario di un suo appartamento. La mattina del 19 gennaio scorso infatti, i due si sono introdotti all’interno della tenuta del signor Uboldi, attendendo il momento migliore per colpire; sono riusciti poi ad avvicinarsi e a soggiogarlo, compiendo l’efferata rapina.

Le perquisizioni presso le abitazioni degli arrestati hanno consentito di rinvenire, ben nascosto nella casa di Cerenza, due pistole scaccia-cani (di cui una risultata provento proprio della rapina di Fenegrò), nonché di chiavi alterate utili allo scasso di serrature di automobili e di abitazioni. Per questo motivo l’uomo è stato, quindi, denunciato anche per quest’ultimo aspetto della vicenda giudiziaria.

Nel corso delle esecuzioni, inoltre, è stato dato seguito ad una perquisizione locale presso un noto bar del centro di Cadorago, abituale punto d’incontro dei due malviventi. Nel corso dell’ispezione, sono emerse alcuni gravi illeciti amministrativi per i quali sono state comminate sanzioni pecuniarie per oltre 10.000 euro.

Cerenza è stato portato presso la Casa Circondariale di Como. Per il suo complice, invece, gli arresti Domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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