Omicidio architetto Molteni, 3 arresti effettuati dai Carabinieri

Lorenzo Colombo 13 Luglio 2016

Cronaca

CarabinieriCOMO – I Carabinieri del Comando Provinciale di Como e del Reparto Crimini Violenti del R.O.S. di Roma, nell’ambito dell’inchiesta relativa all’omicidio dell’architetto Alfio Vittorio Molteni, il cui movente resta ancora un mistero, hanno eseguito l’arresto, su ordinanza emessa dal G.I.P. di Como e richiesta della locale Procura della Repubblica, di Luigi Rugolo, Vincenzo Scovazzo e Giuseppe De Martino.

Rugolo, napoletano classe 1972, residente a Seveso (MB), guardia giurata di professione è accusato di essere il mandante, promotore ed organizzatore dell’azione criminale nonché materiale esecutore di alcuni degli episodi;
Scovazzo, classe 1961, nato a Caltagirone (CL) anch’egli residente a Seveso, attualmente detenuto presso la Casa Circondariale di Monza per altra causa, è ritenuto l’autore dell’omicidio; terzo arrestato, De Martino, classe 1956, nato a Castellammare di Stabia (NA) e residente a Cesano Maderno (MB), già gravato da precedenti penali, sarebbe autore materiale di alcuni atti intimidatori.
Già in carcere Michele Crisopulli, classe 1970, nato a Desio originario di Strongoli (KR) e residente a Cesano Maderno quale autore materiale dell’esplosione di 8 colpi di pistola contro l’abitazione di Molteni con l’utilizzo di una pistola illegalmente detenuta.

I fatti risalgono al 14 ottobre 2015, quando alle 20.50 circa, a Carugo, Alfio Vittorio Molteni, architetto di fama internazionale, è stato raggiunto da un colpo di pistola alla coscia, di fronte al cancello della propria abitazione, decedendo poco dopo per emorragia.

I malviventi sono fuggiti a bordo della Volkswagen Polo di Molteni per poi abbandonarla in fiamme nell’area industriale di Paderno Dugnano verso le 21.40. Nel corso del sopralluogo eseguito dai Carabinieri, era stata trovata una Fiat Uno di colore blu, utilizzata dagli autori dell’agguato per raggiungere Carugo.

Le attività d’indagine, particolarmente complesse considerando che la vittima aveva di recente subito altri atti intimidatori, hanno preso le mosse dalla definizione del contesto investigativo, sviluppato tramite l’analisi accurata della vita relazionale di Molteni. I militari hanno ascoltato 100 testimoni, acquisito ed esaminato circa 3.800 ore di filmati registrati da 154 telecamere private e comunali, in un tratto stradale che in 17 km circa lambisce 11 comuni;
hanno inoltra acquisito e analizzato circa 5.5 milioni di record telefonici; analizzato reperti informatici e dati telematici per circa 10 terabyte (10.000 gigabyte) oltre ad aver condotto numerosissime attività d’intercettazione e relativi servizi di osservazione e pedinamento.

Una prima fase dell’indagine è stata conclusa il 15 dicembre scorso con l’arresto di coloro che avevano materialmente rubato l’auto il 9 ottobre 2015 a Bovisio Masciago (MB), ovvero Giovanni Vizzì e Luigi Federico, cedendola poi al gruppo coinvolto nell’evento criminoso.

carabinieri-posto-di-bloccoSuccessivamente, grazie all’analisi combinata del traffico telefonico prodotto in occasione dei singoli atti intimidatori ed in particolare del giorno dell’omicidio, dei filmati delle telecamere d’interesse investigativo e delle tracce di DNA rilevate sulla Fiat Uno utilizzata dagli indagati, i militari hanno effettuato l’arresto di Crisopulli, indagato in ordine ai reati di: omicidio aggravato, detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, detenzione illegale e porto in luogo pubblico di arma comune da sparo, rapina aggravata e danneggiamento seguito da incendio e con lui Stefano Posca, classe 1988, nato a Crotone,residente a Cesano Maderno, indagato in ordine ai reati di: detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti e danneggiamento seguito da incendio.

Recenti sviluppi dell’attività investigativa hanno consentito ai Carabinieri di acquisire elementi grazie ai quali sono emersi, a carico degli odierni arrestati, precise responsabilità in ordine sia ai precedenti atti intimidatori effettuati nei confronti di Molteni, sia in ordine alla commissione dell’omicidio.

E’ stato così accertato dai Carabinieri che Rugolo e De Martino avevano effettuato diversi pedinamenti sotto l’abitazione della vittima di via Garibaldi, 32 a Carugo e presso lo studio professionale situato a Mariano Comense;
inoltre il 25 luglio 2014 avevano aggredito Molteni dopo che questi aveva riaccompagnato le proprie figlie presso l’abitazione materna. Il 27 maggio 2015 Rugolo e De Martino avevano incendiato l’autovettura Range Rover di proprietà di Molteni, parcheggiata all’interno del garage del suo studio professionale di Mariano Comense e la notte tra il 17 e il 18 giugno 2015 avevano appiccato il fuoco alla finestra della sua abitazione.

Scovazzo, il 26 luglio 2015, insieme a Crisopulli e su richiesta di Rugolo il quale aveva offerto loro un compenso di 1.000 euro, aveva esploso otto colpi di pistola contro l’abitazione di Molteni e il 14 ottobre dello stesso anno, sempre insieme a Crisopulli e sempre su richiesta di Rugolo che aveva promesso loro un compenso più ingente, pari a 10mila euro, ha ammazzato Molteni.

Le indagini sono tuttora in corso per accertare eventuali responsabilità di ulteriori soggetti legati alla vicenda.