Erba

Oggi l’interrogatorio di Massimo Rosa. Il fratello Sandro ricoverato in ospedale

Lorenzo Colombo 18 Luglio 2014

Cronaca, Erba

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Luigia Castelnuovo uccisa dal figlio Erba luglio 2014ERBA – Sarà interrogato al Carcere Bassone di Como nella mattinata di venerdì 18 luglio, dal gup Maria Luisa Lo Gatto, Massimo Rosa, classe 1954, arrestato per l’omicidio della madre Luigia Castelnuovo, 89 anni, e accusato anche del tentato omicidio del fratello Sandro, classe ’53.

Secondo quanto avrebbe raccontato lo stesso Massimo, infatti, il colpo sparato nella camera del fratello lo avrebbe esploso per ucciderlo ma ha sbagliato la mira, mancandolo.

L’omicida ha raccontato poi che il fratello soffriva di depressione e che era stanco di farsi carico lui delle cure della madre, viste le condizioni del fratello.

Pochi giorni prima del delitto, infatti, Rosa si era rivolto al Comune per avere informazioni sulle strutture di accoglienza e avere magari un sostegno per le cure poichè esasperato da questa vita che non gli consentiva di vivere tranquillamente.

Al giudice, questa mattina, dovrà raccontare ancora la sua storia, spiegando i motivi che lo hanno spinto a uccidere l’anziana madre malata di Alzheimer.

Intanto si fa più chiara la ricostruzione di ciò che è accaduto martedì mattina: tra le 8 e le 9 Massimo Rosa ha preso la vecchia pistola, a cui aveva apportato una modifica e ha sparato alla madre poi è andato nella camera del fratello e ha sparato un altro colpo. Dopo tre ore la chiamata ai carabinieri in cui con insolita tranquillità ha spiegato cosa era successo.

Nelle tre ore l’erbese sembra sia uscito di casa per sistemare alcuni conti correnti, dopo aver detto al fratello di stare tranquillo e che avrebbe fatto tutto lui appena sarebbe rientrato dalle commissioni.

Ora, il fratello Sandro, è ricoverato nel reparto di Medicina dell’ospedale erbese, sotto shock per l’accaduto. La sua situazione dovrà essere costantemente monitorata, vista anche la depressione in cui era già caduto. Tra i parenti e i conoscenti si è creata un grande cordoglio, per aiutare l’uomo ad affrontare la situazione. 

“Quei ragazzi hanno fatto tanto per la loro mamma – spiegano i coniugo Valdameri, vicini di casa e parenti dei Rosa – Io andavo tutti i giorni a trovare Luigia, le portavo il caffè. I fratelli non erano molto di compagnia, non gli piaceva avere gente in casa ma io ero “di famiglia”. Non so come sia potuto succedere ma non si può dire che non l’amavano perchè l’hanno sempre accudita, facendo tutto da soli”.

Persone riservate e sempre chiuse tra le mura di casa: “Non li si vedeva spesso in giro anzi, per niente, quella donna dava molto da fare e da tanti anni stavano sempre con lei, giorno e notte. Ricordo che li avevamo invitati al matrimonio di una nostra parente, nel 2003, e non erano potuti venire proprio per stare con la mamma. Siamo dispiaciuti per ciò che è successo”.