LECCO – “Che figata. Troppo bello”… ti stavamo aspettando per sentirtelo dire col tuo sorriso sempre stampato sulla faccia e noi pronti a prenderti in giro per la tua ennesima fuga in solitaria.
Anche martedì, come altre volte, sempre zitto, zitto te ne sei andato, in pieno stile Butch. Lo hai fatto come tuo solito, nel silenzio della notte. Tu, la montagna, e stelle e luna sugli spalti del cielo ad osservarti: unici spettatori privilegiati del tuo andare in montagna.
Stavamo aspettando il tuo ennesimo, meticoloso, travolgente racconto, fatto di quel tuo narrare quasi magico accompagnato dai gesti delle tue mani che davano l’impressione di essere ancora lì ad accarezzare la roccia… su quel passaggio difficile, su quel tiro impegnativo. Verrebbe da dire che i tuoi erano racconti in 3D, così intensi, carichi di passione, capaci di trasportare chiunque con la mente e l’anima là dove solo tu o pochi altri sono stati capaci di andare. Con i tuoi racconti diventavamo un po’ tutti scalatori pur restando con i piedi saldi bene a terra e magari al caldo del tuo ristorante ai Piani Resinelli. Già, quel 2184, così battezzato in onore della tua amata Grignetta compagna di mille scalate insieme al fratello maggiore, il Grignone, ormai abituato a vederti nelle ore meno consuete: 3 – 4 – 5 del mattino… tu, la montagna, e stelle e luna a fare da spettatori.
E fu proprio al 2184, a cavallo tra l’inverno e la primavera del 2011 che discutemmo di quel progetto che, qualche mese dopo, avrebbe dato vita a Lecconotizie.
Ne eri incuriosito, fors’anche affascinato. Chissà, forse la vedevi come una piccola scalata, forse è stata solo l’alchimia dell’amicizia. Tra i tanti impegni: la famiglia, il lavoro, la montagna sei riuscito comunque ad assumerti anche l’incarico di presiedere la società che ha dato vita al nostro giornale. Ogni tanto ti si doveva rincorrere, qualche volta sparivi mentre sui nostri cellulari comparivano foto di chissà quale via, per riapparire sorridente, rigenerato, soddisfatto, come l’ultima volta: “Oggi ho fatto Cimone di Paglio da Crandola, Grignone e Resegone… poi sono dovuto tornare a casa perchè nel pomeriggio papà aveva bisogno sul lavoro…”
Tu e la montagna, un connubio indissolubile, verrebbe da dire vitale per te, come l’ossigeno per tutti noi. Quando parlavi di lei era come una boccata d’aria fresca che ti riempiva il cuore, i tuoi occhi luccicavano, il tuo viso si illuminava. Se qualcuno avesse voluto capire cos’è il vero amore, avrebbe dovuto ascoltarti quando parlavi e raccontavi e dicevi della tua montagna… ma quella tua innamorata questa volta è stata troppo egoista, ti ha voluto con sé in un freddo e ultimo abbraccio: tu e la montagna… per sempre.
La società Salca srl: Marco, Luigi, Matteo, Massimo, Anna, Vittorio, Paolo, Lorenzo, le redazioni e i collaboratori di Lecconotizie e Erbanotizie: Andrea, Stefania, Rosita, Matteo Man., Sandro, Caterina B., Silvia, Caterina F., Giacomo, Roberta, Claudio, Matteo Mas., Luca, Antonio, Camillo si uniscono al dolore della famiglia Anghileri porgendo le più sentite condoglianze.