LECCO – Ore 14: il feretro portato a spalla esce dalla camera ardente allestita nella stazione “Grigne” del Soccorso Alpino Speleologico Lombardo al Bione e viene adagiato nel bel mezzo della piazzola di atterraggio dell’elisoccorso. Tutt’intorno, schierati, i mezzi del Soccorso Alpino e i tantissimi volontari con le caratteristiche magliette rosse.
Accanto al feretro i famigliari: la moglie Marusca, i figli Monia e Marco e gli amici-volontari più stretti. Alle spalle il vessillo del Soccorso Alpino e quello del Cai. Sulla bara fiori, il casco giallo sgargiante e la divisa, ai piedi della bara ancora fiori, una foto e la bandiera del Soccorso Alpino.
Composti, silenziosi, quasi increduli, i volontari della XIX Delegazione Lariana e non solo, questo pomeriggio, giovedì, prima delle esequie celebrate in Basilica a Lecco, hanno voluto salutare in un momento di raccoglimento il compianto Gian Attilio Beltrami, deceduto lunedì, fatalmente, mentre rientrava da una salita al Mont Dolent, sul massiccio del Monte Bianco in Valle d’Aosta; con lui un ragazzo di 23 che probabilmente se la caverà.
Due gli interventi, il primo del dottor Mario Milani che ha voluto ricordare di Beltrami la “capacità di arrivare al punto in modo chiaro e convincente o di fare sì che le persone ci arrivassero da sole… Avevi la visione chiara di dove si stava o bisognava andare, e in questo modo, in un certo senso, siamo sempre stati un passo avanti a quella che era l’evoluzione di tutto il sistema, che ora appare sempre esistito e normale: non è sempre stato così… – quindi ha proseguito – … noi non crediamo che possa succedere, noi non crediamo che possa succedere a noi, si, lo pensiamo, lo mettiamo magari anche in conto perché quelle morti le abbiamo toccate, letteralmente, con le nostre mani e ce le siamo caricate in spalla, abbiamo sentito il peso di quelle morti, ma non crediamo mai, in fondo, che veramente possa toccare a noi: ecco perché siamo qua ancora increduli e un po’ persi e questa morte la sentiamo, con rabbia e con dolore, come un tradimento”.
Quindi, Danilo Barbisotti consigliere dell’Assemblea nazionale del Cnsas ed ex presidente della Soccorso Alpino Lombardo ha ricordato: “Il grande disegno di un Soccorso Alpino Lombardo si è compiuto grazie alle idee e alla partecipazione, senza riserve, di chi, come te, aveva il Soccorso Alpino nel cuore… Il centro operativo era il tuo fiore all’occhiello e in seguito è diventato anche la sede del Soccorso Alpino Lombardo. Sei stato un esempio per tanti ragazzi che hanno abbracciato il Soccorso Alpino e questo luogo parla di te, del tuo lavoro attento e continuo, della tua presenza vigile, con idee sempre più innovative… I ragazzi di tutto il Soccorso Alpino piangono la tua scomparsa, lasci un grande vuoto. Raccogliere la tua eredità non sarà facile ma sarà un doveroso impegno per la XIX Delegazione Lariana e per tutto il Soccorso Alpino Lombardo”.
Poi un lungo applauso di commiato e un lungo corteo funebre verso la Basilica di Lecco per la celebrazione dei funerali.