INVERIGO – “Il tuo sorriso continuerà a vivere con noi”, “Vivere nel cuore di chi lasciamo non è morire”. Con queste frasi, scritte dagli amici di Diego Andreani, e affidate alle corone di fiori, il parroco don Costante Cereda ha voluto aprire l’omelia dei funerali del 20enne travolto dal treno in località Pomelasca, mentre faceva jogging, che si sono tenuti nel pomeriggio di sabato 28 dicembre nella chiesa parrocchiale colma di giovani.
“Oggi si vorrebbe solo fare silenzio, parlare solo con Diego. Non vorrei turbare questo silenzio, le parole sono insufficienti ma la parola di Dio cerca sempre di confortarci. Dopo la morte non c’è il nulla, noi abbiamo affidato Diego all’eternità di Dio. Questo ragazzo ci lascia un grande insegnamento: di non sprecare il tempo prezioso per ambizioni inutili e di vivere la vita come se fosse un dono, ogni giorno.
Il giovane, strappato troppo presto alla vita, era da sempre uno sportivo.
A ricordarlo gli amici e anche la madre, Roberta, che al termine della funzione ha trovato la forza di leggere un proprio ricordo. “In questi sette giorni trascorsi dalla tua morte ho riempito pagine di ricordi, di emozioni. Non posso leggerli tutti, ci metterei 20anni. Mi sono sempre chiesta come si fa a sopravvivere alla morte di un figlio: io ora questa forza la sto traendo da te, Diego, che sei dentro di me, così come ti ha dentro tua sorella Monica, con la quale hai sempre avuto un rapporto speciale. Ora che non ci sei più soffre tanto, e io con lei. A te Diego piaceva tanto correre, andare in palestra. Quante volte siamo andati insieme a Pomelasca. Io col fiatone e tu per nulla stanco. Ricordo anche quando abbiamo fatto la prima traversata del lago insieme. Tu eri una persona responsabile e consapevole di quello che facevi. Eri un uomo con la U maiuscola”.
Un accenno anche alla tragedia accaduta domenica 22 dicembre: “Non mi spiego ciò che è successo. Sapevi bene che era rischioso passare sotto le sbarre, e alla vita tu ci tenevi. Conoscevi la morte sia da quando, a 8 anni, tuo nonno è morto proprio per un investimento davanti ai tuoi occhi. Non credevamo che anche tu avessi potuto fare questa fine. Ci mancherai ma grazie di essere nato e di essere stato il figlio che avrei sempre desiderato”.
“Provate a mettervi nei miei panni – è invece il ricordo della sorella minore Monica – Diego è sempre stato il mio punto di riferimento. Perdere un fratello è perdere la persona che più ti vuole bene, un pezzo di te. Ma io continuerò a vivere, anche per lui. A indossare le sue cose, perché questo è il modo migliore che ho di ricordarlo. Si merita che qualcuno viva per lui, non lasciate che sia solo io a farlo”.
“Eri un amico insostituibile, di quelli che non negano mai un sorriso. L’ultima cosa che ci hai detto è stata: vado a correre, l’inattività mi sta facendo diventare matto. Sei sempre stato presente e tu continuerai a vivere nei nostri cuori”.
Al termine della cerimonia, la salma, seguita dal lunghissimo corteo, ha raggiunto il cimitero del paese, dove Diego riposerà in eterno.
