Asso, Inverigo

Inverigo: accoltellò una prostituta, condannato a 9 anni e 8 mesi

Lorenzo Colombo 11 Giugno 2013

Asso, Cronaca, Inverigo

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tribunale di leccoINVERIGO – Nove anni e otto mesi di carcere. E’ pesante la condanna del giudice delle udienze preliminari, Massimo Mercaldo, che proprio questa mattina, martedì 11 giugno, ha dovuto dare giustizia ai fatti avvenuti il 9 settembre 2012 e che hanno visto come protagonista in negativo Gennaro Trincone.

Erano da poco passate le 15 del 9 settembre 2012 quando M. C. B., 60 anni, che esercitava la professione di meretricio ai lati della Ss36, all’altezza di Bosisio Parini, venne accoltellata per più volte all’altezza dei fianchi da Gennaro Trincone, 47 anni di Inverigo.

L’uomo, aveva confessato nel tardo pomeriggio dello stesso giorno l’accaduto ai Carabinieri della Stazione di Lurago d’Erba che lo avevano immediatamente arrestato.

L’accusa di cui ha dovuto rispondere anche oggi è quella di tentato omicidio. La prostituta, infatti, aveva riportato ferite gravissime a seguito delle coltellate inflitte per una questione di soldi. Era stata ricoverata d’urgenza e solo dopo qualche settimana di convalescenza la donna era potuta tornare a casa. Quei segni però sono ancora ben visibili, nonostante le numerose operazioni chirurgiche a cui la 60enne si è dovuta sottoporre.

Nell’aula del Tribunale a Lecco, davanti al gup Mercaldo e al pm Paolo Del Grosso, l’imputato non si è presentato scegliendo così di non dare la sua versione dei fatti. A fare le sue veci l’avvocato Walter Gatti. Tra i banchi, invece, la parte civile, difesa dall’avvocato Ivana Anomali.

La 60enne avrà 10mila euro di provvisionale e 1340 euro per la costituzione della parte civile.

Per Trincone invece, le porte del carcere Bassone di Como, dove attualmente si trova, resteranno chiuse. Il Pm ha chiesto per lui la pena di 9 anni e 6 mesi, che il Gup ha incrementato di altri due mesi.

Ho espresso piena solidarietà alla parte offesa – ha commentato l’avvocato di Trincone, Walter Gatti – Per quanto riguarda il processo, invece, ricorreremo in appello ai fini della riduzione della pena. Il Giudice ha accolto in parte le nostre richieste, escludendo l’aggravante della premeditazione e ha concesso le attenuanti generiche”.