CUCCIAGO – Fine settimana movimentato per i Vigili del Fuoco ed i Carabinieri canturini. Sabato, nel tardo pomeriggio, un’autobotte dei VV.FF. di Cantù è stata impegnata per lungo tempo ad estinguere un incendio di natura dolosa che aveva interessato un’are di oltre 600 mq di boscaglia e di vegetazione a Cucciago, nella zona verde adiacente a Via Canova.
Il grande caldo e l’erba secca non hanno reso semplice il lavoro dei Vigili, i quali solo dopo tre ore hanno estinto le fiamme ed i focolai. A distanza di pochi minuti da quando la squadra si è allontanata da quella zona è giunta, sempre da Cucciago, una nuova segnalazione d’incendio. Questa volta a prendere fuoco è stata l’area boschiva a ridosso della Via del Pozzo e della Via del Lavandee. Alle 22:00 circa, infatti, la stessa squadra dei VV.FF, di Cantù, supportati da una seconda squadra canturina, hanno dovuto estinguere le fiamme che erano state appiccate in più punti e che, se non domate, avrebbero travolto una cascina abitata e piena di fieno. Le due zone colpite dagli incendi sono, tra l’altro, abitate da numerosi nuclei famigliari, di cui molti ancora a casa nonostante il periodo vacanziero.
Sul luogo dei due incendi sono giunti anche i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Cantù, i quali, dopo attente ricerche, sono riusciti finalmente ad individuare il responsabile dei roghi. M.D., cucciaghese del ’67, persona affetta da conclamati disturbi della persona e con un passato proprio di piromane, è stato trovato dai militari subito dopo aver appiccato l’ultimo incendio. I Carabinieri, infatti, sapendo del trascorso dell’uomo e delle sue problematiche, e visto che i roghi erano stati appiccati a poche decine di metri dalla casa dell’uomo, alla notizia del secondo incendio, dopo un pomeriggio trascorso con i VV.FF. che estinguevano le fiamme del primo, si sono diretti a casa del M.D.. I militari hanno trovato il piromane ancora “con la pistola fumante”: egli, infatti, trovato a casa nell’immediatezza dei fatti, aveva i vestiti particolarmente odorosi di fumo, le scarpe sporche di terra, con le mari nere di fuliggine ed impastate di resina di alberi. Appalesata la dinamica dei fatti e la responsabilità dell’uomo, l’arresto è stato immediato. Dopo gli atti di rito, l’uomo è stato portato presso il carcere del Bassone, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che gli contesterà l’incendio boschivo doloso (art. 423 bis C.P.). Tra l’altro, durante gli accertamenti i militari hanno verificato che proprio sabato pomeriggio l’uomo era stato dimesso dal Reparto Psichiatria dell’Ospedale di Cantù, dove era stato recentemente ricoverato per via dei disturbi di cui è affetto.