ERBA – La Chiesa Prepositurale gremita di persone oggi pomeriggio, mercoledì, per i funerali di Marcella Tili, farmacista, volto noto della politica erbese e sindaco della città per dieci anni, scomparsa nella notte tra domenica e lunedì dopo avere a lungo lottato contro la malattia.
In tanti hanno voluto stringersi ai famigliari e ai cari di Marcella: nelle prime file gli amministratori erbesi e le autorità militari, il sindaco Mauro Caprani, che appena arrivato in chiesa si è sfilato la fascia tricolore, deponendola con cura sulla bara ricoperta di rose bianche, tanti sindaci del territorio circostante, ma anche i consiglieri comunali (sia di maggioranza che di opposizione) che negli ultimi anni si sono susseguiti a Palazzo Majnoni, i rappresentanti di diverse associazioni, i Vigili del Fuoco, Lario Soccorso, la Protezione Civile Erba Laghi e il Gruppo degli Alpini, e poi i colleghi della farmacia e tanti cittadini affezionati a Marcella, ricordata per la sua disponibilità e inclinazione all’ascolto.
Il prevosto di Erba, Mons. Angelo Pirovano, che ha celebrato la Santa Messa accompagnato da altri sacerdoti delle comunità pastorali cittadine, nella sua omelia ha ricordato e ringraziato personalmente Marcella: “Non posso dimenticare che è stata il sindaco che mi ha accolto a Erba il 18 dicembre del 2016. In particolare conservo il ricordo della sua premura nel farmi visitare, nelle settimane successive al mio insediamento, le realtà significative della città e anche dopo il termine del suo mandato non sono mancate le occasioni di incontro e dialogo: la voglio ringraziare per la stima con cui mi ha sempre accompagnato”.
“Ci siamo raccolti in tanti per accompagnare all’incontro con il signore Marcella – ha detto – sembra quasi di vederla qua con noi nell’amministrazione della città o nella sua farmacia, da cui la malattia la teneva lontana oramai da diverso tempo. Salutandola la affidiamo alle braccia di Dio e siamo qui numerosi per manifestare la nostra vicinanza alla famiglia e a tutti i suoi cari che stanno vivendo un’esperienza di dolore. Marcella lascia un grande vuoto – ha continuato il prevosto – ora siamo di fronte al silenzio della morte, tra pochi giorni ci sarà un altro silenzio, quello di Gesù deposto nel sepolcro. Ma è un silenzio preludio di resurrezione e così il silenzio della morte di Marcella è preludio della vita dei risorti con Cristo”.
Toccanti le parole lette da una collega della farmacia Tili, non solo una semplice farmacia ma un vero e proprio punto di riferimento di una comunità: “Cara dottoressa, il dolore che questa perdita ci provoca è inspiegabile. Il ricordo che abbiamo di lei è dolce come il sorriso che ha sempre regalato a chiunque ne avesse avuto bisogno. Vogliamo ringraziarla: grazie per la sua immensa umanità, per averla limpidamente trasmessa in ogni campo, per averci insegnato ad amare il nostro lavoro e per avere trasformato la farmacia in un luogo di accoglienza e ascolto per la comunità. Con lei abbiamo sperimentato che la famiglia non è sempre una questione di sangue. Ricorderemo le sue attenzioni, la sua curiosità verso il lavoro anche dopo tanti anni e la sua contagiosa positività. Ci siamo riempiti il cuore di tutto questo, ora tocca a noi mantenerlo vivo. Dovremo fare i conti con un’assenza dolorosa, ci auguriamo di renderla sempre fiera di noi”.
La cerimonia si è conclusa con l’intervento del sindaco Caprani: “Ci sono dei tratti che mi accomunano a Marcella: entrambi non nativi erbesi ma ad entrambi questa città ha dato la possibilità di vivere, di lavorare, di creare le condizioni per fare una famiglia e vivere serenamente. Ad entrambi, poi, è stato dato il privilegio di ricambiare quello che la città ci ha dato, quello di guidare questa comunità. Marcella lascia un’eredità importante, che non è materiale nemmeno politica. Chi ha avuto come me il privilegio di frequentare lei, la sua famiglia e la sua casa, si è dovuto per forza rendere conto che in quella casa le cose non accadevano, ma si facevano accadere. Ogni giorno non era mai lo stesso del giorno prima e non sarebbe mai stato uguale al giorno dopo. Ogni giorno Marcella con Nino creava le condizioni per dare basi solide alla sua famiglia, e lo ha fatto anche da sindaco. La sua eredità sono i valori che ha trasmesso ai suoi figli, l’integrità, la passione, il coraggio, e la generosità. Sono convinto sia importante rifiutare di vivere un’esistenza inutile. Credo che sia ciò che ha fatto Marcella: la sua non è stata assolutamente un’esistenza inutile”.