Erba

“Hanno perso tutto”. Il racconto di Carlo, volontario in Emilia

Caterina Franci 26 Maggio 2023

Cronaca, Erba

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volontari protezione civile
La squadra di volontari comaschi partiti domenica scorsa per l’Emilia. Al centro con maglia blu Carlo Garibaldi

ERBA – In prima linea tra il fango e i detriti dopo la tremenda alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna. L’erbese Carlo Garibaldi, 48 anni, era tra i dieci volontari di Protezione Civile della Colonna Mobile comasca partiti la scorsa domenica verso le zone dell’emergenza. Dopo tre giorni di intenso lavoro è rientrato a casa, sulla spalle il peso di un’esperienza a tratti sconvolgente.

“Mi ritengo fortunato ad essere stato scelto per partire – ha raccontato Carlo – sono entrato nella Protezione Civile durante la pandemia, non da molto dunque, è stata una missione importante e sono felice di aver potuto contribuire, almeno un minimo, ad aiutare un territorio devastato, come i suoi abitanti”.


Carlo e gli altri volontari avrebbero dovuto andare a Bagnocavallo, in Provincia di Ravenna, ma i piani sono cambiati in corso d’opera: “Siamo partiti con idrovore e idropompe, pensando di dover rimuovere l’acqua, invece alla fine siamo stati dirottati a Sant’Agata sul Santerno. Lì l’acqua si era già ritirata, abbiamo lavorato per tre giorni tra fango e detriti per rimuovere a mano e poi con l’aiuto del ragno meccanico tutto quel che si era accumulato, trascinato dall’acqua. Un’esperienza anche fisicamente molto forte, poi in questi giorni è uscito il sole, fa caldissimo”.

Una fatica non solo fisica ma anche emotiva: “Ci siamo trovati di fronte a persone che hanno perso tutto e che stanno vivendo un forte stress – ha raccontato Carlo – abbiamo dovuto farci un po’ scivolare addosso le cose, lavorare senza badare troppo a cosa accadeva intorno. E’ capitato che qualche abitante si sia rivolto ai volontari in maniera scortese, chiedendo di fare più un fretta, o di trovarsi involontariamente in mezzo a questioni tra vicini di casa. Tu sei lì e stai aiutando, serve flessibilità e delicatezza, anche in rispetto della situazione psicologica in cui queste persone si trovano, loro malgrado”.

Ho avuto un unico momento di cedimento – ha confessato il volontario – un giorno stavo lavorando e mi è caduto l’occhio su un bambino che avrà avuto più o meno l’età di mio figlio, intento a pulire la sua bicicletta dal fango con un’idropulitrice. Probabilmente quello era l’unico gioco che era riuscito a salvare, mi è venuto il magone”.

Rientrato a Erba, Carlo ora si riposerà ma resta a disposizione per ripartire. Gli aiuti della Colonna Mobile di Como in Emilia sono stati programmati per tutto il mese di giugno, i volontari partono a squadre di dieci per turni di quattro giorni (tre di lavoro e uno per il viaggio di rientro, ndr). Ieri mattina, giovedì, un nuovo contingente pianificato con Regione Lombardia è partito dal Cpe di Erba. Le zone dei Comuni di Bagnacavallo e S.Agata sul Santerno, destinazione del soccorso, presentano ampie porzioni di territorio senza elettricità, acqua corrente e copertura telefonica.

“Come ripeto, mi ritengo fortunato ad aver avuto questa possibilità, se ci sarà bisogno sono a disposizione – ha detto Carlo – la situazione in Emilia sarà problematica a lungo, ci vorranno mesi e mesi perché le cose tornino alla normalità, se così si può dire. Per dare un’idea, è come se da qui a Milano fosse tutto allagato. E con il sole, dove l’acqua si è ritirata il fango si secca creando una sorta di pavimentazione durissima che rende ancora più difficile rimuovere detriti”.