Estate a teatro. 800 spettatori al Licinium per Pene d’Amor Perdute

Caterina Franci 13 Luglio 2022

Cronaca

Un momento dello spettacolo al Licinium

 

ERBA – L’ultimo week-end in scena di Pene d’Amor Perdute al Teatro Licinium ha visto un pubblico di 300 spettatori sotto il cielo stellato. La nuova produzione shakespeariana del Giardino delle Ore, realizzata in collaborazione con Mumble Teatro, ha accolto in sei repliche un totale di 800 spettatori provenienti dal territorio erbese e oltre: un pubblico di provenienza non solo provinciale ma anche regionale, nazionale e addirittura internazionale.

Sei serate in tre fine settimana di meraviglia che sono stati accolti alla grande dal pubblico. In un’estate segnata da un altissimo numero di eventi sul territorio, il teatro ha ancora una volta preso il posto d’onore.

I registi di Pene d’Amor Perdute, Simone Severgnini e Davide Marranchelli, sono soddisfatti del lavoro fatto assieme, il secondo progetto di teatro partecipato pensato per il Licinium (dopo Romeo e Giulietta nel 2021). Così com’è soddisfatto, ed entusiasta, il cast composto da professionisti, allievi attori e amanti del teatro.

La sesta edizione del festival estivo ArtiGiano si avvicina ora al suo gran finale: l’ultima settimana vede in scena due nuove produzioni Il Giardino delle Ore con due regie d’eccellenza. Quattro serate da giovedì 14 a domenica 17 luglio in due location storiche per la compagnia: Villa Guaita a Ponte Lambro e ancora una volta il Teatro Licinium di Erba.

Giovedì 14 e venerdì 15 alle ore 21.15, il parco di Villa Guaita accoglierà Menarca. Uno spettacolo non convenzionale, una serata informativa, un gioco che coinvolge anche il pubblico; una nuova drammaturgia costruita dagli interpreti stessi partendo da una base di improvvisazioni attorno a un tema divisivo e da secoli oggetto di scontri di genere: il tabù delle mestruazioni. Alla regia Salvatore Aronica e Daniele Turconi, che da anni lavorano assieme nella nota compagnia teatrale milanese Frigoproduzioni (assieme a Claudia Marsicano e Francesco Alberici). Aronica (diplomato Grock Scuola di Teatro a Milano e selezionato al Festival Hors e al NoLo Fringe Festival con The Ridere) e Turconi (diplomato Grock Scuola di Teatro a Milano e formatore presso Training Session, programma di workshop tra Milano e Parigi) dirigono uno spettacolo imprevedibile con l’obiettivo di rompere i tabù e incontrare i pregiudizi, partendo da una certezza: se fossero gli uomini ad avere le mestruazioni, si parlerebbe di mestruazioni tutti i giorni.

In scena con Menarca Simone Coira, Sofia Ligorio, Valentina Montesano, Alessandra Mornata, Marco Spreafico, Andrea Verga; tutti nei panni di… sé stessi! Sei irriverenti personaggi a cui piace dire le cose come stanno in modo diretto e senza troppi peli sulla lingua, che accompagneranno il pubblico in un mondo dove non esistono tabù.

Sabato 16 e domenica 17 alle ore 21.15 si torna sul palco del Teatro Licinium con Lakers_attorno al lago, per la regia di Claudia Rossi Valli e Tommaso Monza della compagnia di teatro-danza NatiScalzi DT. Teatro-danza per uno spettacolo evocativo che porta il pubblico in viaggio tra i laghi, reali e di fantasia, e tra i personaggi che quei laghi li abitano. Diplomata Paolo Grassi a Milano, Claudia Rossi Valli si è specializzata in danza e coreografia tra Italia, Germania, Regno Unito e USA; mentre Tommaso Monza nasce come scultore (diplomato Brera) e si è in seguito avvicinato al teatro-danza e ha partecipato a progetti internazionali a livello europeo.

Una coppia di registi e coreografi che portano sul palco movimento, danza e parola, i quali si alternano e mescolano per restituire al pubblico le dense e malinconiche atmosfere del lago. Riscoprendo ciò che grandi artisti hanno creato attorno ai paesaggi lacustri, per poi indagare le narrazioni e le leggende del lago, fino a immergersi in riflessioni intime e personali.

Gli interpreti di Lakers_attorno al lago, Davide Abello, Mattia Brambilla, Giulia Frigerio, Alice Oldani, Isabella Pozzi, si sono misurati negli ultimi mesi con le difficoltà di un lavoro non solo teatrale, ma contenente importanti elementi di danza. Il risultato è uno spettacolo che esalta la fisicità di ognuno di loro e che trae la propria bellezza dalla forza espressiva dei corpi in movimento.