ERBA – “La nascita di Gesù Bambino non avvenne al centro dell’Impero romano, ma a Betlemme, un villaggio sperduto. Anche oggi, come allora, ci sono luoghi ai margini, alle periferie, dove però si rivive il Mistero dell’Incarnazione, proponendo un proprio Presepe. Partiamo da qui per riscoprire la nostra identità di credenti, portatori di Fede e Amore, per una crescita umana ed un’alleanza civile, urbana e morale nella nostra città”.
Con questa frase di Maria Valtulini Vegezzi si è inaugurato il presepe della periferia della città di Erba. Numerose le persone del rione Pradelmatto, che si sono riunite venerdì 22 dicembre alle 20.45 per la benedizione del Presepe della Periferia.
Il rito, presieduto dal Prevosto di Erba Mons. Angelo Pirovano che ha illuminato con le sue parole la chiesina divenuta presepe e accompagnato dalla banda “Cav. Pietro Masciadri” di Pontelambro, è stato l’occasione di incontro e di esperienza comunitaria per le famiglie del quartiere.
Iniziativa voluta dalla parrocchia S. Maria Nascente, dal Teatrino di Noi con le voci di Rosanna Pirovano e di Angela Ciceri e dalle famiglie del rione Pradelmatto.
Era presente in rappresentanza dell’amministrazione comunale l’Assessore alla Cultura Francesco Vanetti, che ha sottolineato l’importanza della tradizione in un luogo simbolo delle attività produttive, agricole e commerciali evidenziando che tutti noi possiamo e dobbiamo sentirci di nuovo “statuine del presepe”.
Un ringraziamento particolare dalla comunità va a Danilo Molteni e a Giuseppe Gorla i due volontari che hanno eseguito l’allestimento: “Il Presepe, che abbiamo allestito con cura e dedizione verso il Bambino Gesù in questa Chiesa di proprietà della nostra città di Erba, diventi un punto di incontro per tutti i membri della comunità erbese, famiglie e non, che si soffermano a guardarlo, a formulare una preghiera, a rilevarne i particolari, a riflettere su quel Mistero Divino in esso racchiuso, a ricordare l’esempio lasciato da quella ‘Sacra Famiglia’, in cui regnava l’amore, la comprensione ed il rispetto – hanno detto gli organizzatori -. Proprio oggi, in cui la famiglia ed i suoi componenti sono abbagliati da falsi valori, quali l’egoismo ed il relativismo, il Presepe diventa un faro luminoso che indica, alle giovani generazioni, sani e giusti ideali da perseguire attraverso l’unità familiare, in cui il padre e la madre devono essere un incorruttibile esempio per i propri figli. E’ importantissimo, infatti, che i giovani sentano il calore della famiglia, che è il primo nucleo sociale, che deve essere sano, affinché la Società possa risultare giusta ed equilibrata”.
Il presepe sarà visitabile tutti i giorni fino al 6 gennaio dalle ore 16.30 alle ore 18.