Erba

Erba, un giro in città “ai tempi del Coronavirus” (FOTO)

Miryam Colombo 24 Febbraio 2020

Cronaca, Erba

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La sala d’attesa delle Poste Centrali questa mattina, lunedì

 

ERBA – Un lunedì mattina erbese come tutti gli altri. Se non fosse stato per i bambini a passeggio con nonni e genitori, per gli scaffali dei supermercati vuoti, per i cartelli sui cancelli chiusi di scuole, teatri e chiese, per la sala d’attesa della posta vuota e per qualche mascherina sui volti, sarebbe stato davvero un lunedì mattina erbese come tutti gli altri.

Eppure Erba questa mattina si è svegliata diversa: a seguito della diffusione del Coronavirus e dell’ordinanza emessa ieri, domenica, dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e dal Ministro della Salute, Roberto Speranza, la città si è ritrovata ad essere in Zona Gialla, come del resto tutta la Lombardia ad esclusione dei Comuni del Lodigiano, epicentro del primo focolaio di Coronavirus in Italia.

Concretamente ciò significa che anche a Erba è prevista la sospensione di manifestazioni, di eventi, di ogni forma di aggregazione in luogo pubblico e privato, la sospensione dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, dei servizi di apertura al pubblico di musei, di luoghi della cultura e di altri istituti, la sospensione di ogni viaggio di istruzione. Così prevede l’ordinanza firmata dal sindaco Veronica Airoldi (qui il testo)

La scuola media Puecher

 

E già da ieri sera sono apparsi i primi avvisi e cartelli sulle porte dei luoghi pubblici: “Comunicazione importante. A seguito dell’ordinanza di Regione Lombardia le proiezioni sono sospese fino a nuove disposizioni”, si legge sui battenti del Cineteatro Excelsior o ancora “Si avvisano i genitori che, su ordinanza del Ministero della Salute e del presidente della Regione Lombardia, dal 24 al 28 febbraio la scuola resterà chiusa”, recita un cartello sul cancello chiuso della scuola di via Battisti.

Il portone della chiesa di Santa Eufemia

 

Cancellate anche le funzioni religiose, a una settimana dall’inizio della Quaresima ambrosiana: “L’Arcivescovo della Diocesi di Milano, sua eccellenza monsignor Mario Delpini – si legge sulla porta della Chiesa di Santa Eufemia – dispone la sospensione delle Celebrazioni Eucaristiche con concorso di popolo a partire dall’orario vespertino di domenica 23 febbraio 2020 e fino a data da definire a seguito dell’evolversi della situazione”.

Una situazione che ha generato stati d’animo e reazioni contrastanti: c’è chi per paura o per precauzione già da ieri è corso a fare provviste nei supermercati e nei centri commerciali come dimostrano interi scaffali ancora oggi vuoti di generi di prima necessità tra cui pasta, riso, olio, acqua, scatolame, uova, latte e chi, invece, circola per i reparti per “la spesa di tutti i giorni”, come ha commentato qualcuno.

Vuoti gli scaffali dei disinfettanti

 

“Siamo qui per la normale spesa settimanale – ha spiegato una donna al supermercato – Penso che la situazione venga ingigantita più di quanto sia la reale emergenza. Ieri mio marito è passato al supermercato per comprare due cose di cui eravamo sprovvisti e ha detto che si faticava a muoversi tante erano le persone presenti. Oggi sembra sia più tranquillo, ma gli scaffali vuoti fanno riflettere: stiamo forse rischiando di creare un’emergenza alimentare? Io stessa ho una macelleria e diversi clienti ci hanno chiamati per sapere se avessimo scorte a sufficienza. Da parte mia, cercherò di continuare normalmente, seguendo le indicazioni, ma senza allarmismi”.

Ma non sono solo i supermercati ad essere stati saccheggiati: le stesse farmacie oggi hanno fatto i conti con numerosissime richieste, al di sopra delle disponibilità, di disinfettanti per le mani, di mascherine e di farmaci generici contro l’influenza. Esaurite le scorte, è già lungo l’elenco delle prenotazioni.

“Abbiamo terminato mascherine e disinfettanti – hanno spiegato dalla Farmacia Tili di Piazza Mercato – E facciamo fatica a reperirne di altri per soddisfare le numerose prenotazioni che abbiamo già ricevuto questa mattina. Ci siamo attivati per produrre gel disinfettanti nei nostri laboratori, ma anche solo riuscire a ottenere gli ingredienti per le preparazioni è estremamente difficile. Per quanto ci riguarda, essendo Erba in Zona Gialla, continuiamo regolarmente con l’attività a battenti aperti prendendo le precauzioni diffuse dagli organi competenti, ma notiamo che tra le persone c’è molta preoccupazione”.

Una mascherina abbandonata per strada

 

Una situazione strana, non c’è che dire, e per alcuni versi surreale. Quella di una città che prosegue con la vita di tutti i giorni, ma che non può evitare il confronto con quella che è la realtà fatta anche di dubbi, domande e preoccupazioni, di quella parola “Coronavirus” che compare sulle bocche di tutti, anche di quelle coperte dalle prime mascherine.