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Erba piange Giovanni Calderone, morto a 36 anni: “Grazie per quello che ci hai donato”

Miryam Colombo 16 Dicembre 2019

Cronaca, Erba

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ERBA – È stato un grande abbraccio quello che le tantissime persone presenti hanno voluto dare per l’ultima volta a Giovanni Calderone, il giovane pizzaiolo 36enne, scomparso nella notte tra venerdì e sabato dopo aver lottato per cinque anni contro una grave malattia. Questo pomeriggio sono stati celebrati i funerali nella chiesa prepositurale di Erba.

A celebrare le esequie don Bassano Pirovano: “Il nostro Giovanni direbbe ‘Grazie per essere qui’ – ha commentato durante l’omelia – Il suo grazie è l’affetto, l’amore, il riconoscimento a ciascuno di noi e noi a lui per tutto ciò che è stato per noi. Quando cinque anni fa Giovanni ricevette la notizia della suo male non è stato davanti alla finestra ad aspettare e si è impegnato a vivere giorno per giorno coltivando i suoi sogni e continuando ad amare la sua famiglia”.

Giovanni Calderone (foto Facebook)

Conosciuto da moltissimi in città anche per il suo lavoro di pizzaiolo prima alla pizzeria da asporto Il Pomodorino e poi, dal luglio 2016, come Il Pizzaiolo Vagabondo, Giovanni lascia l’amatissima moglie Roberta e la piccola Sofia, la sua bimba ‘straordinaria’, come lui stesso l’aveva definita, di 4 anni.

“Sia per noi un modello di non scoraggiarci mai, di vivere fino all’ultimo donando la propria vita – ha continuato don Bassano – Sorriso, bontà e gioia di vivere sono stati donati da lui a ciascuno di noi. Stargli vicino è stato un dono. Ringraziamo il Signore per avercelo donato e ci impegniamo a stare vicini alla sua famiglia, a Roberta, a Sofia e ai suoi genitori. Quando si hanno davanti esempi così grandi non si può rimanere impassibili: grazie, Giovanni, per tutto quello che hai donato a ciascuno di noi”.

Al termine della messa, gli amici di Giovanni hanno voluto leggere una lettera: “Carissimo Gio, prima di essere un pizzaiolo per noi sei l’allenatore che ha preso per mano i nostri bambini insegnando loro il rispetto per sé stessi, per il gioco e per l’avversario e accompagnandoli a diventare grandi. Hai affrontato i tuoi momenti con volontà e grinta e non hai mai perso quel tuo sorriso che hai sempre avuto per tutti. Grazie, Gio”.

E quindi: “Non un addio, ma un arrivederci. Ti ricorderemo con una frase che ci hai insegnato tu: ‘Vogliatevi bene e date priorità alle vere priorità della vita.. Apprezzatela!’.