Erba

Erba, famiglia dorme al Parco Majnoni. Attivata la rete di solidarietà

Miryam Colombo 28 Dicembre 2021

Cronaca, Erba

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ERBA – Se questa fosse solo una storia, trovata in un libro di Natale, probabilmente penseremmo che sia ancora bello sperare che ci sia qualcuno disposto a aiutare gli altri. Per fortuna, invece, questa è una storia vera, di dolore e sofferenza, ma anche di solidarietà e di altruismo.

Protagonista della vicenda è una famiglia straniera, composta da mamma, papà e due bimbi, di 2 anni e 9 mesi, che, arrivata in Italia, aveva avviato le procedure per la richiesta di asilo cercando nel frattempo un posto dove stare.

Ad offrire loro un riparo, almeno temporaneo, erano stati alcuni connazionali che, tuttavia, la scorsa settimana si sono visti costretti a allontanare la famiglia dopo che i coinquilini dell’abitazione avevano fatto ritorno, a seguito di un periodo di lontananza.

L’ennesima prova, dunque, per i genitori e per i piccoli che, senza trovare alternative e giunta ormai la sera, hanno trascorso una notte all’addiaccio all’interno del Parco Majnoni a Erba affrontando il freddo dell’inverno, ma soprattutto la solitudine e la paura.

A ritrovarli il mattino seguente, tremanti e estremamente provati, è stata una conoscente che ha quindi cercato l’aiuto di Caritas, contattando la referente per la Comunità Pastorale di Erba, Giovanna Marelli: “Quando sono arrivati, quasi non riuscivano a fermare il tremore – ha raccontato -. Ho chiesto alla loro connazionale di tenerli con sé per qualche ora in modo da cercare una sistemazione per loro. Purtroppo non è semplice perché le nostre case di prima accoglienza sono tutte occupate attualmente”.

E infatti sembrava non esserci speranza sennonché i volontari di Caritas hanno provato a contattare una famiglia, ospitata in un alloggio della rete, che in questi giorni si trova lontana: “Abbiamo chiesto loro di cedere temporaneamente i propri spazi a queste persone – ha continuato Giovanna Marelli -, in modo che potessimo avere più tempo per trovare una soluzione. La risposta della mamma è stata tanto semplice quanto forte: ‘Io sono stata accolta da voi e, se ora avete bisogno, date pure loro la nostra casa’”.

E così è stato: i due genitori con i loro bimbi hanno ora un alloggio temporaneo e la loro situazione è stata presa in carico da Caritas Ambrosiana.

“Purtroppo l’accoglienza si vive senza avere certezze su come andrà – ha chiosato la Marelli -. L’emergenza è fatta di persone per le quali queste certezze devono essere costruite, ma spesso non trovano chi dia loro l’opportunità per farlo. Un problema grande che incontriamo nella gestione delle case di prima accoglienza è che spesso le persone che assistiamo hanno un impiego a tempo determinato e spesso non trovano abitazioni da affittare perché, comprensibilmente, gli affittuari cercano garanzie. Alla luce di questa storia vorrei, però, fare un appello: a chiunque ne abbia la possibilità chiedo di fidarsi e di dare una possibilità a queste famiglie che non sono sole perché, come Caritas, abbiamo la possibilità di sostenerli qualora incontrassero delle difficoltà. Il “diritto a abitare” è la base perché possano andare avanti e, se questo fosse possibile, si creerebbe un circolo virtuoso. Chiedo quindi a chi avesse a disposizione un alloggio da affittare a prezzi contenuti di mettersi in contatto con noi per aiutare queste persone”.