Erba

Erba dice addio a Giulio Brusadelli, storico panettiere e ‘custode’ di Bindella

Giulia Crippa 10 Ottobre 2020

Cronaca, Erba

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ERBA- “La storia del proprio paese è uno scrigno prezioso, una dolce memoria che va ricordata, diffusa”. Queste le parole che era solito pronunciare Giulio Brusadelli, storico panettiere e “custode” della tradizione e della storia di Bindella, scomparso pochi giorni fa all’età di 93 anni. La sua perdita lascia un vuoto affettivo e storico nel territorio erbese.

Giulio Brusadelli, cugino del consigliere comunale Franco Brusadelli, era nato a Bindella nel 1927 quando il nome della frazione era quello di Cassina Mariaga. Ed è proprio sull’amata collina che Giulio ha trascorso tutta la sua vita insieme alla famiglia, conosciuta e stimata da tutti in paese.

Passione e sacrifici lo hanno portato a proseguire il mestiere delle generazioni precedenti: oste e prestinaio.  La sua “Osteria Brusadej”, come ricorda chi l’ha conosciuta, non era un semplice luogo di ristoro, ma qualcosa di più: un punto di ritrovo dove sentirsi a casa, tra i sapori e i profumi locali, con gli amici di sempre. Un’attività portata avanti non con l’obiettivo di arricchirsi o la volontà di apparire, ma con il desiderio di fare ciò che si ama e di avere vicino la gente del posto, i coetanei con cui si è cresciuti. 

Da qui il pensiero affettuoso espresso dalla comunità alla notizia della morte di Giulio Brusadelli: “Un uomo buono, dall’anima pura, incapace di odiare o giudicare, sempre pronto ad aiutare gli altri. Il suo pane la mattina, insieme al suo sorriso, accoglieva tutti, grandi e piccini”.

A parlare di lui è anche il nipote Alessandro: “Il nostro dolore non conosce confini – ha dichiarato -. Tuttavia, non solo la mia famiglia ha subito un lutto, ma l’intera comunità erbese: nelle radici di Erba c’è il suo nome e il suo esempio. Nonno Giulio ha vissuto negli anni della guerra, anni difficili, ma che ti portano a confrontarti direttamente con la realtà. I suoi racconti erano pieni di insegnamenti di umiltà e di unione con gli altri. Se oggi noi tutti amiamo il nostro paese, le nostre origini e conosciamo i principi cardine dell’esistenza umana lo dobbiamo a lui: per noi è stato un maestro di vita e lo è soprattutto oggi. In una società, come quella odierna, volta al consumo, alla superficialità e al profitto, lui fino all’ultimo giorno, attraverso la sua quotidianità, ci ha trasmesso i veri valori fatti di amore per il prossimo, dedizione alla famiglia, cura dei legami autentici”.

L’intera famiglia lo ricorda così: “Con la sua carta di identità tra le mani, con la scritta “Nato a Cassina Mariaga”, portavoce di un passato lontano, che raccontava orgogliosamente a chiunque incontrasse. Un pilastro importante che non ha mai voluto impartire lezioni di vita, ma che implicitamente, con il suo spirito e la sua esperienza, lo ha fatto“.