ERBA – Nessun caso di Covid a Casa Prina, ma il livello di allerta si alza con misure più ‘severe’ per le visite agli ospiti. “L’aggravarsi della situazione sanitaria ci ha costretto a prendere questa decisione – ha fatto sapere il dottor Alberto Rigamonti, Presidente della Fondazione Giuseppina Prina – non possiamo correre rischi”.
Negli scorsi mesi, complice un allentamento dell’emergenza sanitaria, erano state riaperte le visite esterne degli ospiti che la domenica potevano essere accompagnati dai propri parenti a casa per qualche ora: “Quando rientravano venivano sottoposti a tampone e ad un isolamento preventivo di tre giorni” ha ricordato Rigamonti “oggi però non possiamo permetterci di correre rischi quindi le visite esterne sono attualmente sospese. I parenti potranno continuare venire a trovare gli ospiti nella stanza degli abbracci o dietro il vetro di plexiglass”.
“Siamo naturalmente dispiaciuti – ha commentato Rigamonti – si sta avvicinando il periodo delle festività e introdurre nuove restrizioni sulle modalità di visita non era quello che volevamo per i nostri ospiti e i loro parenti ma viste le circostanze non possiamo fare altrimenti. Personalmente vorrei evitare quella che ho ribattezzato ‘Fase 3’ ovvero la totale chiusura di Casa Prina come nei momenti più bui dell’emergenza Covid. Per ora non se ne ravvede la necessità ma dobbiamo mantenere alta l’attenzione, valuteremo in base all’evolversi della situazione sanitaria”.
Intanto, come fatto sapere, procedono le somministrazioni della terza dose di vaccino anti-Covid sugli operatori della struttura: “Ogni 10-15 giorni, comunque, tamponiamo tutto il personale per assicurarci non ci siano casi di positività. La prevenzione e la sorveglianza sono fondamentali” ha concluso Rigamonti.
